Occupazione della Marzolo tutti assolti i tredici imputati

Impossibile accertare chi è entrato per primo nell’ex studentato di via Fusinato E gli attivisti trovati sui gradini davanti all’edificio non possono essere incolpati
B€LLOTTO - SGOMBERO VIA MARZOLO
B€LLOTTO - SGOMBERO VIA MARZOLO



Non è stato possibile accertare in aula chi ha occupato la prima volta l’ex mensa Marzolo all’interno dello studentato Fusinato. E visto che l’occupazione è un reato istantaneo sono stati tutti assolti per non aver commesso il fatto i 13 a processo difesi dall’avvocato Marina Infantolino. In pratica il giudice ha sentenziato che chi era seduto nei gradini davanti alla mensa o era all’interno della stessa in epoca successiva alla prima occupazione non ha nessuna responsabilità. Senza alcuna colpa processuale quindi Mario Ronzani e gli altri 12 attivisti che erano a processo con lui. Nonostante a loro fosse contestata anche la rimozione dei sigilli a protezione del fabbricato.



L’ex mensa Marzolo è di proprietà dell’Università di Padova ed è divenuta quartier generale del Gramigna. L’occupazione da parte di chi passa parecchie ore all’interno della struttura ha un senso chiaro: quegli spazi devono ritornare agli studenti, nessuno invece da anni sta facendo nulla affinché questo avvenga. Sono trascorsi 19 anni da quando il Fusinato è chiuso; 10 anni per quanto riguarda l’ex mensa Marzolo occupata, sgombrata, sequestrata dall’autorità giudiziaria, di nuovo occupata. Attualmente è gestita da un’altra assemblea studentesca legata al Gramigna che organizza attività culturali, pranzi (il mercoledì) per studenti a 2 euro e cene per il quartiere a 3 euro una volta a settimana, gli spazi infatti sono occupati anche in questi giorni.



Nel giugno scorso c’è stata un’altra assoluzione per la stessa occupazione, che riguarda un periodo precedente. In questo procedimento c’erano altri 13 imputati che non sono quelli di oggi. Anche in questo caso emerse lo stato di degrado dei beni e il totale disinteresse da parte della proprietà, la fondazione Casa dello studente, ente morale presieduto dal rettore. Esaustiva la spiegazione di uno studente all’epoca: «Intere generazioni si sono succedute a Padova senza poter accedere ai servizi della Casa dello studente Fusinato e della mensa Marzolo. E saremmo noi studenti a dover rispondere di occupazione per aver turbato il godimento dell’immobile? La realtà è che la mensa è stata restituita a chi avrebbe dovuto fruirne da sempre e non l’ha potuto fare per colpa dei vertici dell’ateneo».



L’indicazione viene dal ministero dell’Interno e ovviamente è generalizzata e non specifica: tutti gli stabili occupati vanno sgomberati e riconsegnati ai proprietari. Dopodiché non è difficile pensare che alla luce di un progetto di restauro di quegli spazi e la loro fruizione agli studenti, gli stessi ragazzi che ora vivono e si alternano nella struttura siano disponibili ad andarsene. Come detto gli spazi sono enormi se si pensa che l’ex collegio Fusinato dispone di ben 4 piani. —



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova