Oggi Federica racconta al pm la sua verità

SAN MARTINO DI LUPARI. Da quando è ricoverata in osservazione, in una stanza del reparto di psichiatria, trascorre le giornate tra momenti di lucidità e altri in cui precipita in uno stato di assenza. Quando torna in sé, Federica Ziliotto, l’impiegata di quarantadue anni accusata dell’omicidio della figlia Alice, scoppia spesso a piangere a dirotto perché è cosciente che la sua bambina non c’è più. Chiede del marito, Riccardo Stocco, originario di San Martino di Lupari, che le ha strappato dalle mani il coltello con il quale si stava ferendo dopo aver messo fine alla vita della piccola. Vorrebbe vederlo. Abbracciarlo. Così come le piacerebbe poter stringere tra le braccia i propri genitori. Ma non può ricevere alcuna visita, perché si trova in stato di arresto piantonata da due carabinieri che rimangono fuori dalla porta.
IL LEGALE DI FEDERICA
L’unica persona che ha potuto parlare con lei è il suo legale, l’avvocato Elisabetta Cardello, che chiederà una perizia psichiatria nella forma dell’incidente probatorio sia per cristallizzare lo stato mentale della donna negli istanti della tragedia sia per stabilire se sia compatibile con la custodia cautelare in carcere. Difficile dunque che questa mattina l’indagata possa rispondere alle domande che le verranno rivolte dal giudice per le indagini preliminari e dal pubblico ministero Hans Roderich Blattner durante l’udienza di convalida che è stata fissata all’ospedale San Bortolo.
L’AUTOPSIA
Ieri, invece, il medico legale ha effettuato l’autopsia disposta dalla procura. L’esame avrebbe confermato che il decesso della neonata di quattro giorni sarebbe stato provocato dai traumi subiti nelle cadute contro il pavimento del soggiorno. Sarebbero risultati fatali soprattutto i colpi alla testa, la parte più delicata di un neonato.
DUE TONFI SORDI
Il marito della donna ha raccontato ai carabinieri della compagnia di Thiene, guidati dal capitano Davide Rossetti, di aver sentito due tonfi sordi mentre si trovava in un’altra stanza per chiudere i balconi delle finestre. In base alla ricostruzione fatta dai militari, Federica Ziliotto avrebbe smesso di allattare improvvisamente la piccola per poi gettarla per terra due volte a breve distanza l’una dall’altra. Dopodiché, davanti al marito che era accorso per vedere quello che stava accadendo, la neo mamma avrebbe gridato di voler ammazzare la figlia e ha impugnato un coltello per ferirsi. L’ipotesi tenuta in maggiore considerazione dagli inquirenti è quella che la donna sia stata colta da un improvviso raptus, causato forse dallo stress oppure dalla depressione post partum. Sempre Riccado Stocco, che non riesce a darsi pace per la disgrazia, ha riferito ai carabinieri che la moglie aveva dormito per quasi tutto il pomeriggio di domenica perché era molto stanca.
L’ABITAZIONE
La villetta al civico numero 21 di via Ponte a Lisiera di Bolzano Vicentino, addobbata con i fiocchi rosa per la nascita di Alice, rimane sotto sequestro.
ACCERTAMENTI
Il pubblico ministero Hans Roderich Blattner, che domenica sera era andato di persona nell’abitazione della coppia, attende l’interrogatorio per decidere se disporre o meno una nuova serie di accertamenti sulla scena della disgrazia. Nelle prossime ore probabilmente il magistratodarà il nulla osta ai funerali della piccola vittima. —
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