Oggi l’addio a Giulia, 23 anni, portata via dal male in 8 mesi

Sul posto di lavoro la chiamavano “la roccia” per la sua grande forza d’animo. Ma non le è bastata. Il cordoglio degli amici su Facebook

SAN GIORGIO IN BOSCO. Il sorriso dei suoi 23 anni è stato spento dalla malattia, che se l'è portata via in appena otto mesi. Giulia Gallineri è morta lunedì, alle 23, nella sua abitazione di via Spino a San Giorgio in Bosco, circondata dall'affetto dei suoi cari.

Il funerale viene celebrato oggi alle 16.30, nella chiesa di Fontaniva. Lascia mamma Francesca, papà Claudio, la sorella Ketty, il fidanzato Manuele, e il nipotino Tommaso, che adorava. La zia ripercorre questi mesi di dolore: «Giulia sentiva di essere arrivata agli sgoccioli, dopo tanti mesi di sofferenza, e quindi lunedì mattina ha chiesto di essere dimessa dall'ospedale di Cittadella, dove era stata ricoverata venerdì per una crisi respiratoria».

Il male si era manifestato subito nella sua gravità. «Lamentava fastidiosi dolori al collo, si pensava a un torcicollo, ma queste tensioni continuavano. Non riuscendo a risolvere il problema, il medico le ha consigliato di fare una risonanza magnetica».

Era il 28 agosto dello scorso anno, la diagnosi: osteosarcoma, un tumore maligno delle ossa. «Da allora è iniziato il calvario. In questi otto mesi è passata attraverso due interventi, a Bologna, la radioterapia a Modena e le chemioterapie. Ma il male era talmente aggressivo che ha iniziato ad intaccare tutti gli organi interni».

Il 13 febbraio, sul suo profilo Facebook, Giulia scriveva commentando un video dell'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna dove si stava curando: «Questo è il mio reparto: guardate che bello e che persone speciali ci sono, che cercano di trasformare un brutto periodo in un momento di sorriso».

Lavorava come impiegata in un'azienda di Curtarolo. «La chiamavamo “roccia” perché ha affrontato ogni fase della malattia con coraggio, dandolo anche a noi. Non aveva paura di niente, sul viso sempre stampato un sorriso, per ciascuno c'era una parola speciale, uno sguardo. Le forze, gradualmente, negli ultimi giorni, le sono venute a mancare. E allora ha voluto tornare a casa».

La sua bacheca Facebook, negli ultimi giorni, era diventata un inno alla vita: «Non mollare mai». Le viene anche dedicata una canzone, “Lettera a G.”, di Ligabue.

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