Oleodotto abusivo a Este per rubare gasolio tranciato dall’aratro di un agricoltore

Il tubo era interrato in zona Deserto a un metro di profondità e collegato alla conduttura Ies Porto Marghera-Mantova



Quel tubo, sotto al campo, non doveva esserci. E difatti la condotta era abusiva: quindici metri di tubo in pvc per “succhiare” il gasolio alla Ies. L’insolita scoperta è avvenuta ieri, intorno alle 14, in un campo di proprietà di F.B., 75enne del posto.

Un agricoltore terzista era impegnato nell’aratura dell’appezzamento agricolo, che si trova in via Gaetano Longo, in località Deserto. Ad un certo punto, il mezzo utilizzato dal lavoratore è incappato in un oggetto inaspettato sotterrato ad almeno un metro. Un tubo in pvc, della sezione di tre centimetri, che è stato letteralmente tranciato dall’aratro. Ancor maggiore è stata la sorpresa quando l’agricoltore si è accorto di cosa fuoriusciva da quel tubo tranciato: gasolio.

Il carburante ha cominciato a disperdersi copioso, incanalandosi in un solco scavato parallelo al tubo abusivo. Compresa la gravità della situazione, l’agricoltore ha contattato il proprietario del fondo e poi soccorsi e forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Este e i colleghi di Padova, giunti con mezzi speciali e in particolare con un carro schiuma. Da Padova è arrivato anche il comandante Vincento Lotito. A ruota sono giunti i carabinieri di Montagnana e del Radiomobile, il personale di Arpav e poi quello della Ies spa, la società nazionale specializzata nel commercio di prodotti petroliferi. È infatti emerso che quel tubo era direttamente collegato all’oleodotto che corre da Porto Marghera (Venezia) a Mantova, di proprietà della Ies.

Qualcuno, evidentemente, aveva installato una condotta abusiva per rubare del gasolio. Il tubo era lungo 15 metri e terminava ai confini del campo con un rubinetto. I tecnici Ies, tuttavia, sono sicuri che non sia avvenuto alcun furto di gasolio: i sensori disseminati lungo la linea in grado rilevare la pressione dell’oleodotto non hanno infatti registrato alcuna anomalia. Possono essere sottratti solo pochi litri senza che la perdita venga rilevata.

Al di là dell’evidente reato di mano ignota, l’attenzione ieri è stata rivolta alla gestione dell’emergenza ambientale: anche per questo, in via Longo sono arrivati il sindaco Roberta Gallana e i volontari della Protezione civile. Le operazioni dei vigili del fuoco, coordinate dal comando provinciale e che hanno visto intervenire anche mezzi per il movimento della terra e di autospurgo, sono durate per tutta la giornata e continueranno anche oggi.

L’episodio di Deserto ricorda molto quello del marzo 2017 avvenuto a Monselice, in via Vanzo, vicino al casello dell’autostrada: un residente aveva avvertito un forte odore di carburante ed era emerso che una conduttura abusiva, danneggiata, stava sversando gasolio in una canaletta. Anche in quel caso il tubo serviva per “spillare” illecitamente carburante dall’oleodotto Porto Marghera-Mantova.
 

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