Omicidio Bagnoli, la fidanzata di Allia: «Non è un mostro»
Natalie Faccini: «Benedetto si è solo difeso da questi due che l’hanno aggredito e accoltellato, sia in testa che sulla spalla»

Benedetto Allia con la fidanzata Natalie Faccini
BAGNOLI. «Benedetto si è solo difeso da questi due che l’hanno aggredito e accoltellato, sia in testa che sulla spalla».
Natalie Faccini, quando ha saputo quel che era successo?
«Nel tardo pomeriggio di sabato. Mi trovavo a Londra. Sono partita in fretta e furia con il primo volo per l’Italia».
Lei conosce bene Benedetto, state insieme da tempo ormai.
«Sì, e sono state scritte un sacco di cazzate sui viaggi che facevamo e sulla bella vita. Noi eravamo da due anni in Australia, per vivere e lavorare. Il tatuaggio che ha sul petto è stato descritto come simbolo di male, in realtà rappresenta me e lui».
Dunque questi ultimi anni li avete vissuti in Australia?
«Sì, eravamo tornati in Italia lo scorso inverno e stavamo attendendo di ripartire. In ottobre dovevamo tornare lì per rimanerci un altro anno».
Lei conosce le due persone che si sono presentate nella sua azienda?
«Uno sì, perché ha lavorato lì per qualche tempo. L’altro non l’ho mai visto, né sentito nominare. Era lì solo per fare da spalla al marocchino».
E cosa volevano?
«Credo che l’ex dipendente volesse dei soldi che sosteneva di non aver ricevuto».
Cosa vorrebbe dire per descrivere al meglio il suo fidanzato Benedetto?
«Vorrei che la gente sapesse che non assomiglia al padre. Che facevamo una vita normale e la Ferrari era presa a noleggio».
Come vivevate in Australia?
«Benedetto montava pavimento in legno. Stavamo bene. Eravamo qui solo per una pausa».
Il suo ragazzo però ha ucciso una persona e stava per fare lo stesso con un’altra.
«Non è un mostro. È una persona normale che si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Tutto qui». (e.fer.)
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