Omicidio con 8 coltellate, inflitti 21 anni a “zio coca”
Masi: a Capodanno 2017 Giorgio Pasqualini aveva ucciso Lorenzo Ferracin invocando poi la legittima difesa. Pagherà 240 mila euro di risarcimento

MASI. Per lui era stato chiesto l’ergastolo, il giudice si è “limitato” a una condanna a 21 anni e 9 mesi e a una provvisionale da 163. 990 euro alla figlia della vittima e di 25 mila euro per ognuno dei fratelli del morto.
È stata questa la sentenza letta nel tardo pomeriggio di mercoledì in Tribunale a Rovigo e inflitta a Giorgio Pasqualini, ex cuoco di Masi di 69 anni, pluripregiudicato residente da qualche tempo a Badia Polesine (Rovigo), che nella notte del Capodanno 2017 ha ucciso nella propria abitazione un artigiano rodigino di 45 anni, Lorenzo Ferracin.

Giorgio Pasqualini
L’efferato omicidio - otto coltellate al petto - si era consumato nell’appartamento di via Finzi, a Badia Polesine, dove peraltro Pasqualini stava scontando gli arresti domiciliari per una storia di droga (non a caso il suo soprannome era “Zio coca”).
L’ex cuoco che ha abitato a Masi - difeso dall’avvocato Franco Capuzzo di Padova - ha sempre sostenuto la tesi della legittima difesa: Ferracin, in parte travisato con berretto e sciarpa, avrebbe fatto irruzione dalla finestra, con un coltello a serramanico e una pistola (poi risultata giocattolo), e il sessantanovenne lo avrebbe scambiato per un ladro infilzandolo con un coltello.
L’intensità e la traiettoria dei colpi, l’assenza di segni di colluttazione e una serie di testimonianze da parte dei residenti del condominio in cui si è consumata la tragedia hanno però smontato la versione della legittima difesa.
Il pubblico ministero Andrea Girlando, mercoledì mattina, ha difatti chiesto l’ergastolo per l’omicida. La pubblica accusa ha sempre sostenuto che Ferracin si trovasse in casa di Pasqualini per una vicenda legata alla vendita di droga e che l’ex cuoco abbia regolato i conti nel sangue.
Per la figlia di Ferracin si è costituito parte civile l’avvocato Marco Del Piccolo di Rovigo, per tre dei quattro fratelli l’avvocato Adino Rossi di Badia Polesine. La parte civile, per la figlia, aveva chiesto un risarcimento nell’ordine dei 472. 600 euro. Per i tre fratelli, invece, era stata avanzata la richiesta di risarcimento, per un ammontare di 50 mila euro a testa, per un totale di 150 mila euro. Come anticipato, alla figlia della vittima è stata riconosciuta una somma pari a un terzo di quella richiesta (163. 990 euro), mentre ai fratelli di Ferracin è stata concessa la metà di quanto richiesto in sede civile (75 mila euro totali). Pasqualini, dunque, resterà in carcere - salvo sconti di pena futuri - fino ai 90 anni.
Nicola Cesaro
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