Omicidio di Fontaniva, Violetto muto davanti al giudice: resta in carcere

 

Accusato di aver ucciso il vicino di casa Fatos Cenaj, ha scelto il silenzio all’interrogatorio di garanzia. Il suo difensore ricorrerà al tribunale del Riesame per chiederne la scarcerazione

Cristina Genesin
Moreno Violetto e Fatos Cenaj
Moreno Violetto e Fatos Cenaj

Si è svolto oggi martedì 16 dicembre davanti al gup padovano  Domenica Gambardella l’interrogatorio di garanzia  di Moreno Violetto, operaio di 45 anni, in carcere per l’accusa di aver ucciso a Fontaniva l’8 giugno scorso Fatos Cenaj.  

Difeso dall’avvocato Simone Guglielmin, Violetto ha scelto di non rispondere alle domande. Era presente all’interrogatorio anche la pm Maria D’Arpa, responsabile dell’inchiesta che ha portato all’arresto per omicidio pluriaggravato dell’operaio, vicino di casa della vittima. Pertanto Violetto resta in carcere.

Il suo difensore, però, ha deciso di impugnare davanti al tribunale del Riesame di Venezia l’ordinanza di custodia cautelare che lo ha spedito in carcere, firmata dal gip Gambardella e sollecitata dal pm D’Arpa.  Nel ricorso contro la misura contesterà,  in particolare, due presupposti alla base del provvedimento:  il pericolo di inquinamento delle prove e quello della reiterazione del reato.  Tempo a  disposizione dieci giorni dal momento in cui è stato eseguito l’arresto di Violetto.

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Moreno Violetto ora in carcere

Il delitto

Fatos Cenaj, ex guardia carceraria albanese, era stato  trovato in condizioni disperate lungo una strada di campagna in zona Casoni di Fontaniva nella mattinata dell'8 giugno.

Era riverso a terra, vicino alla sua bicicletta a tre ruote, lungo il tratto di strada che dalla sua abitazione, in vicolo del Bosso, conduce al maneggio “Fattoria Dindo” dove faceva piccoli lavori saltuari. A fare la scoperta verso le 8 erano stati due guardiapesca.

In un primo momento si era ipotizzata una caduta accidentale. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Padova, gli accertamenti clinici avevano chiarito che l’uomo era stato colpito alla testa da un colpo d’arma da fuoco. Dopo tre giorni di agonia, Cenaj era morto.

I carabinieri di Padova hanno impiegato sei mesi per mettere insieme gli indizi sufficienti affinchè la procura potesse chiedere l’ordinanza di custodia in carcere.

Violetto, incensurato, è residente in una casa confinante con quella della vittima.

L'arma del delitto, che potrebbe essere stata fabbricata artigianalmente dal 45enne, non è mai stata trovata, così come il proiettile che ha ferito mortalmente la vittima.

Secondo le ipotesi formulate dal Ris di Parma, la guardia carceraria sarebbe stata colpita dietro l'orecchio da una distanza inferiore ai dieci metri.

All’origine del delitto dissidi legati ai confini.

L’arresto

L’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata a Moreno Violetto  sabato dai carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale con il supporto della Compagnia di Cittadella.

 

 

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