Omicidio di Isabella, 30 anni ai fratelli Freddy e Debora Sorgato

Condannati a trent'anni i fratelli Freddy e Debora Sorgato per l'omicidio di Isabella Noventa. Condannata a 16 anni e 10 mesi la tabaccaia Manuela Cacco
Da sinistra Manuela Cacco, Freddy e Debora Sorgato
Da sinistra Manuela Cacco, Freddy e Debora Sorgato
PADOVA. Condannati a trent'anni i fratelli Freddy e Debora Sorgato per l'omicidio di Isabella Noventa. Condannata a 16 anni e 10 mesi la tabaccaia Manuela Cacco. E' stato ritenuto credibile il racconto fornito dalla Cacco, secondo la quale è stata Debora l'esecutrice materiale dell'omicidio con due colpi di mazzetta sferrati a Isabella mentre si trovava nella cucina della villetta di Freddy.
Omicidio di Isabella Noventa, la cronistoria
 
Poi Isabella - aveva raccontato la tabaccaia- era stata strangolata e infilata in un sacchetto dell'immondizia gettato chissà dove dai due fratelli che, per circa mezz'ora, si erano allontanati dall'abitazione di Freddy come registrato dalle numerose telecamere piazzate lungo le strade del territorio comunale. Il corpo della segretaria di Albignasego è stato distrutto, ma i resti non sono mai stati trovati. Freddy Sorgato ha sempre dichiarato che Isabella era morta durante un gioco erotico tra i due. E ha insistito: "Ho gettato il cadavere nel Brenta...". Ma il fiume non ha mai restituito alcun corpo. Anzi, durante i controlli nel Brenta è morto un poliziotto esperto subacqueo, Rosario Sanarico.
 
Isabella Noventa
Isabella Noventa
 
Secondo il pubblico ministero Falcone Debora odiava Isabella perché faceva soffrire il fratello e in più temeva che la donna potesse mettere mano al patrimonio del congiunto; Freddy, invece, era ossessionato da Isabella che si era un po’ allontanata da lui pur coltivando i rapporti con altre donne; infine la Cacco non sopportava la 55enne, sua rivale in amore.
 Dopo l’omicidio i tre avevano organizzato una messinscena: far sfilare Manuela Cacco (un fisico minuto simile a quello della vittima) con addosso il piumino bianco di isabella. Preciso l’obiettivo: depistare gli inquirenti e avvalorare l’ipotesi di un allontanamento volontario della donna che, invece, mai sarebbe sparita legata com’era alla madre e agli altri familiari.
 
 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova