Operaio morì, 16 mesi al dirigente
SAN GIORGIO DELLE PERTICHE. Il Tribunale di Padova ha condannato ieri l’ingegner Franco Mioni a un anno e quattro mesi, oltre che al pagamento di 170 mila euro di provvisionale a genitore, dunque sia al padre che alla madre, di Luca Stocco, il giovane operaio di Camposampiero morto per un infortunio sul lavoro il 18 aprile 2011. Mioni era il coordinatore per la sicurezza del cantiere di Candiana dov’è avvenuto il tragico fatto.
Assolto, invece, Giorgio Simoni, il committente del lavoro che Stocco stava eseguendo. Il giovane aveva appena 26 anni ed era figlio unico. Quel 18 aprile stava installando pannelli solari nel capannone della ditta Bica di Candiana, in via dell’Artigianato 2, terminato il quale l’impianto sarebbe stato allacciato. Improvvisamente uno dei moduli era scivolato dal muletto e lo aveva colpito in pieno. Per Stocco, schiacciato dal pannello, non c’era stato niente da fare.
L’inchiesta ha messo sotto accusa per omicidio colposo e violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro quattro persone: Franco Mioni di Padova, all’epoca 61 anni, coordinatore per la sicurezza di Dia Engineering (la ditta con sede a Limena di cui Stocco era dipendente), Giorgio Simoni di Pontelongo, allora 75 enne, legale rappresentante di Bica, Mirco Alvise di Loreo, che aveva 30 anni, e Paolo Jardella di Limena, allora 36 anni, questi ultimi due legali rappresentanti di Dia Engineering, specializzata nell'installazione di pannelli fotovoltaici.
Nel 2012 Alvise e Jardella hanno patteggiato dieci mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena. Ieri è arrivata la sentenza per Mioni e Simoni, che erano stati rinviati a giudizio. I genitori di Luca Stocco sono stati assistiti dall’avvocato Isabella Facco.
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