Ora dal «deserto-Guizza» c’è anche la fuga dei negozi

I commercianti vogliono andarsene perché preoccupati dal livello di pericolosità raggiunto nel rione. L’appello del presidente del Quartiere Roberto Bettella
CARRAI GM MACELLERIA DORO VIA GUIZZA 154
CARRAI GM MACELLERIA DORO VIA GUIZZA 154

GUIZZA

Negozi in fuga dalla Guizza. Chi resta si chiede quanto contribuisca la fama di rione pericoloso e insicuro. Gli ultimi in ordine di tempo ad essere scappati dal quartiere sono il negozio di frutta e verdura (che però riaprirà con nuova gestione) e Il Paiolo Magico all’interno del centro civico di via Guasti; poi la bottega di oggettistica accanto al Conad. Mentre lungo via Guizza un’attività nata come boutique dedicata ai matrimoni rumeni, si è riciclata in bomboniere e, da alcuni mesi, ha cambiato decisamente vocazione diventando un’agenzia di pompe funebri. Quanto tutto questo possa essere messo in connessione con gli ultimi fatti criminali è difficile dirlo.

Anche se i commercianti non hanno dubbi: «Siamo un deserto abbandonato con le luci cinerarie – protestano – inappetibili per chiunque». A riaccendere gli animi gli ultimi fatti di cronaca. Sabato scorso una banda di predoni ha tentato di derubare cinque negozi lungo via Guizza, riuscendo a portar via 100 euro all’anziana titolare della merceria Calore. Il giorno dopo due giovani hanno rapinato e ferito Elena Guariento, la moglie del titolare della pasticceria, mentre chiudeva il bar alle 21. Nessuna sorpresa dunque se nell’ultimo anno il rione è una sequela di cartelli “affittasi” dall’imbocco del Bassanello ai confini di Albignasego. L’allarme della fuga di attività era già stato lanciato a settembre dell’anno scorso. L’ultimo obbligato a fare fagotto era stato Lorenzo Galesso con la sua «Casa del giocattolo» da 47 anni a servizio nel rione.

Due mesi prima aveva preso il largo anche la vicina parrucchiera. A seguire il negozio di articoli ortopedici Antoniana, con nuova postazione a Salboro; il macellaio e, il 9 marzo scorso, l’agenzia di viaggi Cisalpina Tour, dopo appena sei mesi di vita. E chi arriva? Bar cinesi (3 già in esercizio e uno in procinto di aprire più un altro rumeno) e, ultima new entry, un «Compro Oro» al posto della vecchia macelleria Lazzaro. «I luoghi e le strade sono un sistema e tutti dobbiamo collaborare a presidiare e tenerli vivi, compresi i commercianti – puntualizza Roberto Bettella, presidente del Cdq 4 - Tutti abbiamo ruoli e modalità diverse per concorrere a tenere vivo un luogo. Ho portato la mia solidarietà a Guariento: anche io vedo in quartiere che dopo le 21 non si desertifica, ma non basta chiedere polizia, tutti dobbiamo collaborare e far uscire la gente di casa. Magari tenendo aperti i negozi fino alle 22. Qui in via Guasti senza le iniziative del quartiere sarebbe tutto deserto. L’dea è di luogo usato di girono e gettato via di sera. Non do colpe a nessuno ma mi piacerebbe immaginare persone che passeggiano e se volgiamo che la gente sia in strada dobbiamo attirarla».

Elvira Scigliano

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