Ora si indaga su due “Pippo” a Ponte San Nicolò e Legnaro

L’associazione Aerei perduti cerca notizie sui velivoli Il secondo si schiantò su una casa di via Ardoneghe uccidendo un civile inerme

POLVERARA. Almeno 300 tonnellate di bombe caddero su Padova durante il tragico bombardamento dell’11 marzo 1944 e le vittime furono settanta, senza contare i danni incalcolabili al patrimonio storico e artistico cittadino, a partire dalla Chiesa degli Eremitani, rasa al suolo.

«La posizione centrale dello scalo ferroviario» ricorda Luca Milan di “Aerei Perduti Polesine” «e le difficoltà di puntamento non hanno permesso un bombardamento di precisione. Quel giorno il cielo era coperto dalle nubi ma il rombo cupo dei bombardieri fu avvertito dai padovani come un ruggito dal cielo che portò morte e distruzione. Nel biennio 1943-45 a sud di Padova la guerra aerea è stata intensa e la nostra associazione è sulle tracce di altri due schianti che hanno avuto per protagonisti gli incursori notturni, gli aerei che i nostri nonni chiamavano “Pippo”. Le azioni dei “Pippo” vennero programmate dagli Alleati con l’operazione “Night Intruder” (Intruso notturno) e furono affidate ai piloti della Raf. Gli aerei decollavano dalle basi di Falconara Marittima e Foggia.

Uno cadde in prossimità di Ponte San Nicolò, l’altro a Legnaro in via Ardoneghe. Stando alle testimonianze questo secondo velivolo si schiantò su una casa, uccidendo una persona. Ma ne sappiamo ancora molto poco e siamo alla ricerca di altre notizie». È possibile contattare l’associazione alla mail aereiperdutipol@gmail. com o sulla pagina Facebook Aerei Perduti Polesine. —

N.S.

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