Ore 7.30, tutti a scuola a fare self-shiatsu per abbattere lo stress

Paura del compito in classe di matematica o dell'interrogazione di storia? Niente panico, arriva il self-shiatsu. Esercizi di respirazione, rilassamento, concentrazione, guidati dagli specialisti della federazione Italia “Shiatsu Fisieo” di Nadia Simonato, per ritrovare benessere e serenità prima delle lezioni. Per ora ad aderire sono stati il liceo scientifico Cornaro e quello di scienze umane Duca d'Aosta, che con la collaborazione dell'ufficio “Città Sane” hanno iniziato ad attrarre decine di studenti e professori. I corsi sono partiti a febbraio, e si tratta del primo progetto strutturato e continuativo italiano che inserisce le pratiche olistiche a sostegno dell’attività didattica di una scuola superiore. Unico problema? L'orario. Chi vuole combattere lo stress da verifica dovrà essere a scuola alle 7.30 due volte alla settimana, e questo alla lunga potrebbe invece aumentare la tensione degli studenti («stiamo valutando se cambiare gli orari» chiariscono gli organizzatori).

Il progetto al momento è sperimentale, ma presto presidi e insegnanti valuteranno se renderlo stabile, mentre gli uffici del Comune proveranno a promuoverlo anche nelle altre scuole. «Il benessere degli studenti per noi è fondamentale, esattamente come il latino e la geografia – spiega Alberto Danieli, preside del liceo Duca d’Aosta - Il self shiatsu aiuta a conoscere e gestire le proprie emozioni, stimola la capacità di assumere la prospettiva altrui, migliora comunicazione e capacità di ascolto». Una tecnica che oltre a tenere lontano ansia e panico, può essere utile anche come prevenzione del bullismo, e magari stemperare atteggiamenti e prevaricanti. «L'idea è partita qualche anno fa per aiutare i ragazzi a superare l'ansia da prestazione che si manifesta prima delle verifiche, delle interrogazioni – racconta Valeria Pellegrino, insegnante di Lettere - .Non tutti ne soffrono, ovviamente, ma ugualmente lo proponiamo agli studenti perché serve anche a conoscere meglio se stessi e il proprio corpo». —

Luca Preziusi

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