Ospedale ai Colli: fine dei lavori nel 2023 Ora tocca a mensa, Rsa e riabilitazione

Un cestino pieno di sassolini bianchi – un «albo signanda lapillo» come dice Scibetta –, uno per ogni persona presente all’inaugurazione del nuovo centro diurno Archimede, al Complesso ai Colli. Come quelli usati dagli antichi romani per contrassegnare i giorni lieti, da ricordare. Tuttavia quel sassolino non simboleggia solo la festa di un giorno, il recupero di un padiglione, ma appartiene a un “cesto” più grande, poiché è parte della riqualificazione dell’area dove, dal 2014, si lavora a un mastodontico recupero che entro il 2023 consegnerà alla città un parco sociosanitario integrato. «Un modello da ammirare ed esportare» dice l’assessore regionale a salute e sociale Manuela Lanzarin «il Complesso ai Colli rappresenta un esempio di integrazione tra territorio e ospedale per mole di servizi e pluralità che costituisce un modello importante che stiamo cercando di mutuare».
Un progetto da oltre 20 milioni di investimenti, alcuni dei quali già realizzati, per una struttura complessa che afferisce all’Usl 6 Euganea. Ogni giorno sono 1100 i cittadini che utilizzano uno dei 62 servizi attivi, per un totale di 400 mila prestazioni l’anno: in sostanza un padovano su due si reca “ai Colli” almeno una volta all’anno. «Quello completato ora è un tassello di un progetto di riorganizzazione e valorizzazione di tutti gli edifici del complesso monumentale ai Colli» conferma il direttore generale dell’Usl 6 Domenico Scibetta «in cui la Regione ha investito 16,950 milioni e la Fondazione Cassa di Risparmio 4,5». Il complesso si divide in 8 padiglioni: a destra dell’ingresso i padiglioni 1, 2 e 8 dedicati ai poliambulatori, sono stati recuperati da tempo e lavorano a pieno regime. Nella dorsale centrale, dove si trovano gli edifici a più piani, è concentrata l’area amministrativa, divisa nei padiglioni 5, 6 e 7. La parte interessata dai nuovi progetti è principalmente quella a sinistra dell’ingresso, in particolare i padiglioni 3, 4 e 6.
Oltre alla nuova sede del Ceod al padiglione 3, sono stati presentati la grotta dedicata alla Madonna di Lourdes (con un restauro complessivo), la chiesa (con la facciata restaurata e la sostituzione integrale della vetrata) e la piazza polifunzionale, utilizzabile come parcheggio ma anche come luogo di aggregazione, una sorta di agorà. Una tranche da un valore complessivo di 5,6 milioni messi a disposizione da Regione e Fondazione Cassa di Risparmio.
Ora l’attenzione si sposta al padiglione 6: entro la fine dell’anno, è prevista l’apertura della nuova mensa per 600 dipendenti che gravitano quotidianamente nel complesso e, a seguire, la realizzazione di un nuovo bar, per un costo totale di 1,1 milioni. Quindi un secondo stralcio da 1,4 milioni che prevede anche la riqualificazione degli uffici.
Sempre nel padiglione 3 è in approvazione un progetto per una Rsa per anziani (3,1 milioni), con l’appalto dei lavori entro la fine dell’anno. Ancora, la realizzazione dell’attività ambulatoriale della rieducazione funzionale e psichiatria al padiglione 4 ora in gara di progettazione per un costo di 4,5 milioni.
Un altro capitolo importante è quello della viabilità con un nuovo accesso (da 420 mila euro) sul lato di via Cave dove arriverà anche un minibus e ci sarà un senso unico con uscita sull’attuale ingresso. L’obiettivo, in futuro, è di eliminare i veicoli a motore all’interno della struttura. —
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