Padova, alle maratone con i soldi di Confservizi: l’ex direttore Mazzonetto sotto inchiesta

PADOVA. È finito sotto inchiesta per aver usato, a scopo personale, le carte di credito aziendali, di Confservizi Veneto e Plus Services srl (società di cui Confservizi detiene il 100% del pacchetto azionario), per un totale di 64.240 euro. Il motivo? Pagarsi le spese per partecipare alle maratone di Seul, New York e Toronto tra il 2017 e il 2018. Nicola Mazzonetto, ex direttore della prima ed ex amministratore delegato della seconda, licenziato in tronco lo scorso 2 dicembre, non nega. Anzi, replica: «È vero, i soldi contestati corrispondono alle spese sostenute per le maratone. Ci andavo, però, a titolo di marketing: usavo quelle trasferte per coltivare rapporti internazionali in giro per il mondo... Con chi tenevo quei rapporti? Minimo, minimo con le Ambasciate e poi con aziende visto che rappresentavo aziende pubbliche».
La procura, tuttavia, è di diverso avviso. E dopo aver affidato gli accertamenti al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Padova, a breve il pm padovano Sergio Dini potrebbe tirar le somme dell’indagine. Al momento Mazzonetto, 62enne residente a Campo San Martino, risulta indagato per peculato continuato e appropriazione indebita continuata e aggravata in quanto commessa nella veste di incaricato di un pubblico servizio.
I sospetti
La segnalazione alle Fiamme gialle arriva dai vertici aziendali insospettiti dall’emorragia di danaro: Confservizi è un’associazione che raggruppa le aziende pubbliche di servizi da Hera-AcegasApsAmga, a Etra, Actv e Gruppo Veritas a Venezia, Piave Servizi a Treviso, Amt e Atv a Verona. Il 26 novembre 2019 i militari si presentano nella sede di Confservizi a Padova, in via della Croce Rossa 62, dove si trova l’ufficio del direttore Mazzonetto. E acquisiscono documenti che sono puntualmente analizzati. Secondo gli investigatori, Mazzonetto avrebbe prelevato ben 32.560 euro dalle casse di Confservizi e 31.680 da quelle di Plus Services srl usando le carte di credito a lui assegnate per l’incarico di lavoro.
La difesa
Nicola Mazzonetto, pur precisando «non mi risulta di essere indagato», ammette: «Hanno mescolato le carte... Tutte le spese sono documentate e risultano essere state approvate dal consiglio di amministrazione, dal presidente e dai soci. Quando il 26 novembre è arrivata nel mio ufficio la Finanza, sono stato io stesso a consegnare la documentazione. E non solo quella relativa alle mie spese ma anche quella in capo alle spese del presidente che se ne è andato in Malesia a Singapore per 15 giorni» insiste. Certo è un po’ singolare giustificare la partecipazione a maratone con spese aziendali. Mazzonetto, però, puntualizza: «Stavo morendo per una malattia respiratoria, ne sono uscito e ho iniziato varie attività fisiche. Dal 2013 faccio maratone, ne è venuta fuori l’immagine di un soggetto che ce la fa e, come maratoneta, sono finito sui giornali locali e nazionali». Certo, ma perché pagare con carte di credito aziendali? «Sono stato sponsorizzato da Confservizi tanto che l’ultima maglia per correre a una maratona mi è stata consegnata dalla Fondazione Celeghin in ufficio. E Confservizi ha usato la mia immagine per fare marketing come risulta anche dai Social. Ogni maratona, per quanto mi riguarda, era l’occasione per tenere rapporti internazionali». Eppure a dicembre è scattato il licenziamento: ufficialmente per una riforma organizzativa dietro la quale ci sarebbe una rottura del rapporto fiduciario tra soci e dirigenza, a seguito dei ritardi della presentazione del bilancio 2018 della Plus Services Srl, braccio operativo dell’ente che raccoglie 23 multiutility e società di trasporto pubblico-private. O c’è la questione dei soldi? Lui risponde: «Tante società se ne sono andate da Confservizi, non a caso. Hanno fatto una modifica statutaria per eliminarmi e ora ho avviato una causa di lavoro. Avanzo 80 mila euro e ho chiesto il pignoramento dell’immobile dove ha sede Confservizi, di cui è proprietaria Plus Services, e il reitegro al lavoro». —
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