Padova. Avviati i turni di 12 ore in ospedale. Monta la protesta dei lavoratori

PADOVA. Turni di 12 ore per infermieri e operatori socio-sanitari: l’Azienda ospedale-Università di Padova ha avviato la sperimentazione del nuovo orario ma da parte dei lavoratoti è una levata di scudi. Cgil, Cisl e Uil hanno avviato una raccolta di firme per chiedere alla Direzione di via Giustiniani di fare retromarcia. Se per l’Azienda si tratta di trovare soluzioni capaci di rispondere tanto alle esigenze organizzative quanto ai desideri dei dipendenti, per i sindacati il nuovo orario rischia di compromettere seriamente la qualità di vita dei lavoratori, rendendo impossibile conciliare lavoro e vita familiare.
La sperimentazione
In una nota inviata alle rappresentanze sindacali, l’Azienda ha illustrato i motivi e le finalità della sperimentazione dei nuovi turni, sottolineando che una riflessione sull’orario fin qui adottato si impone anche alla luce delle indicazioni del contratto nazionale di lavoro e per cercare una omogeneizzazione con i turni dell’ospedale Sant’Antonio, dal primo gennaio passato dall’Usl all’Azienda universitaria. La sperimentazione interessa i servizi operativi h24 e viene applicata su Unità campione per analizzarne la fattibilità. Per l’Azienda nulla è improvvisato: «Sono stati costituiti due gruppi di lavoro» si legge nella nota, «con coordinatori di diverse realtà aziendali: uno ha analizzato diversi modelli in uso in altre aziende sanitarie e non sanitarie per raccogliere pro e contro di ciascuna esperienza, l’altro ha esaminato alcune proposte pervenute da dipendenti insoddisfatti dell’attuale modello orario e le ha confrontate con la bibliografia sull’argomento. Da una prima sintesi, il modello che sembra rispondere meglio alle diverse esigenze» continua l’Azienda, «è articolato in tre orari: mattino dalle 6.50 alle 13.05, pomeriggio dalle 12.55 alle 19.10, notte dalle 19 alle 7». L’analisi di fattibilità è ancora in corso, ma il malumore fra infermieri e operatori, secondo i sindacati, sta crescendo.
La protesta
«La sperimentazione è stata avviata senza che ce ne fosse data informazione preliminare» accusando Cgil, Cisl e Uil, «così da non poter procedere a una valutazione approfondita del potenziale impatto delle misure. Riteniamo che i turni di 12 ore siano inconciliabili con il tipo di impegno richiesto in un hub di terzo livello come è l’Azienda universitaria. È un turno massacrante che rischia di aggravare la situazione di stress di infermieri e operatori già appesantiti da riposi che saltano e carichi di lavoro straordinari». Sul fatto che sarebbero stati gli stessi lavoratori a chiedere le 12 ore per turno, Cgil, Cisl e Uil rilevano: «Forse qualche dipendente più giovane l’avrà fatto, ma la maggior parte dei lavoratori del comparto sono donne di età media sui 53-54 anni e turni così lunghi non si conciliano certo con le esigenze di conciliazione di lavoro e vita familiare». E continua la raccolta di firme. —
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