Padova, beve vodka per ore sul listòn: ragazzina in coma etilico

La ragazzina, sul punto di svenire, si è rifugiata nei bagni della Rinascente e lì è stata soccorsa dal 118 
CARRAI - INTERVISTE IN CENTRO. CARRAI - INTERVISTE IN CENTRO.
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PADOVA. Ubriaca da star male a soli 15 anni. Una ragazzina, sul punto di svenire, ha scelto di rifugiarsi nei bagni della Rinascente per provare a riprendersi. Ma non c’è stato niente da fare, è dovuto intervenire il 118. Con l’ambulanza è stata trasferita in pronto soccorso per quella che in gergo i medici chiamano “intossicazione alcolica acuta” e tutto il resto del mondo invece definisce genericamente “coma etilico”.

Il punto è che questa giovane ha bevuto tanto, troppo. È stata un’amica a quantificare il troppo: una bottiglia di vodka. Ha fatto a metà con un ragazzo appena maggiorenne, che ha avuto la brillante idea di andare in un supermercato del centro cittadino ad acquistare per pochi soldi la bottiglia di superalcolico.

I sabati pomeriggio dei teenagers sono anche questo. Un po’ si passeggia, un po’ si rimane seduti sul monumento di piazza Cavour poi però si beve. L’amico diciottenne ha pagato alla cassa, in modo da non incappare in problemi in caso di controllo dei documenti.

Una volta fuori dal supermercato hanno iniziato con i brindisi. Una sorsata dopo l’altra hanno finito la bottiglia e per la quindicenne sono iniziati i problemi. Si trascinava a fatica sul listòn pieno di gente a passeggio. Intorno alle 19.30, quando si è resa conto che non ce la faceva più, è corsa dentro alla Rinascente. Insieme all’amica si è chiusa in bagno e lì è stata colta dal malore. Sono arrivati il 118 e anche la polizia. Trattandosi di una minorenne, una volta in ospedale, è stato necessario contattare i genitori. Non è stato un bel sabato sera per quella ragazza, e nemmeno per quella famiglia. La polizia, dal canto suo, ha verificato la circostanza dell’acquisto del superalcolico, controllando che effettivamente fosse stato acquistato da un ragazzo maggiorenne.

Controllare il rispetto della legge che vieta a baristi e negozianti di somministrare bevande alcoliche ai minorenni non è facile. Il problema torna d’attualità a cadenza regolare. I vigili urbani periodicamente organizzano controlli mirati ma la questione non è così semplice come sembra.

Alcuni esercenti, infatti, hanno denunciato un malcostume diffuso tra i giovani: lo scambio di documenti per ottenere alcolici al bancone. Oppure, come in questo caso, alla cassa si presenta l’amico maggiorenne che poi distribuisce l’alcol anche a chi non avrebbe l’età per comprarselo.

Ogni tanto qualcuno esagera e finisce all’ospedale come la ragazzina dell’altro giorno.

e.ferro@mattinopadova.it

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