Padova, biberon superalcolico per aggirare l'ordinanza su via Bernina

Il "cocktail in bottiglia" con tappo ermetico - da acquistare prima dell'una di notte, quando scatta il divieto di vendita stabilito dall'ordinanza del sindaco - è stato ideato dai gestori del Mappaluna ed è dedicato con ironia a Homer, l'ubriacone della famiglia Simpson
PADOVA. Dopo l'ordinanza-coprifuoco del sindaco Flavio Zanonato, solo Homer Simpson poteva architettare una simile trovata: un «biberon» da mezzo litro per fare scorta di alcol e continuare a bere anche dopo l'una di notte. L'idea è venuta ai gestori del Mappaluna, circolo che nel fine settimana si trasforma in «Joint» per ospitare concerti ed esibizioni di musica dal vivo.


Se i titolari della discoteca Love hanno deciso di ingaggiare il testa e testa con il Comune impugnando davanti al Tar l'ordinanza che impone loro la chiusura all'una, i ragazzi del Mappaluna hanno scelto di aggirare l'ostacolo. Il sindaco li obbliga a non servire più bevande alcoliche dopo l'una di notte? Ecco la novità, pubblicizzata in un manifesto affisso alla porta d'ingresso. Titolo: «Homer e l'ordinanza», con l'immagine del famoso personaggio della famiglia Simpson (grande bevitore) in preda al panico per l'imposizione di Zanonato. Ma ecco subito la soluzione: «Cocktail in bottiglia», con tappo ermetico, bevanda e ghiaccio a non finire.


«La contrapposizione non serve a nulla, anzi finisce per inasprire ulteriormente i rapporti - dice Sami Kilzie, socio del circolo - dopo l'ordinanza del sindaco stiamo cercando di sopravvivere, ovviamente trovando nuove forme di intrattenimento. Il divieto di somministrare bevande dall'una di notte ci penalizza non poco. La gente, durante i concerti, ha bisogno di bere. Così uno dei soci ha avuto un'idea brillante: fornire i frequentatori del locale di una bottiglietta in plastica da mezzo litro per fare "scorta" di superalcolici e continuare a sorseggiare anche dopo il coprifuoco. In settimana siamo andati ad acquistare i nuovi contenitori, che tra l'altro costano un occhio della testa: 50 centesimi l'uno. All'interno viene messo il ghiaccio e poi un superalcolico a scelta, oppure un cocktail tipo Gin-Lemon, Coca-Havana o Long Island. Non sarà il massimo e non darà certo soddisfazione come un bel bicchiere di vetro, ma è sempre meglio che rimanere a bocca asciutta». Il prezzo? «Stiamo decidendo. Probabilmente costerà tra i 5 e i 6 euro».


Nel manifesto creato ad hoc viene indicato anche il modo in cui conservare il «biberon»: in tasca, in borsa o dentro lo zaino. A questo punto resta da capire se la trovata avuta dai giovani del Mappaluna può essere una soluzione valida per aggirare la prescrizione del sindaco o se in qualche modo va contro la legge.


«Noi del Joint abbiamo iniziato l'attività il 5 gennaio - racconta Kilzie - poi ci è piombata sul groppone questa ordinanza e devo ammettere che non è facile continuare l'attività. Per far venire a Padova l'ultimo artista ingaggiato abbiamo dovuto pagare 150 euro di biglietto aereo da Londra a Venezia e poi un cache di 500 euro. Anche i gruppi nostrani, quelli più giovani, non si possono avere gratis. Bisogna gratificarli con un po' di denaro, anche se simbolico. Noi siamo un circolo, non abbiamo biglietto d'ingresso: quindi le bevande sono l'unico introito serio per continuare a esistere».

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