Padova, chiuso l’Africa Market: «Assembramenti e niente mascherine»

È il primo locale in città colpito dalle norme anti-Coronavirus. Il sindaco Sergio Giordani: «Diritti e doveri valgono per tutti»

PADOVA. Assembramenti dentro e fuori il locale, nessun distanziamento dei clienti, pochissime mascherine e presenza di persone provenienti da fuori Padova. Una serie di venti violazioni amministrative riscontrate dagli agenti della polizia locale: l’Asia-Africa Market di piazza De Gasperi è il primo negozio della città chiuso per violazione delle norme sul Coronavirus. Sarà quindi la Regione a decidere per quanti giorni: si va da un minimo di 5 a un massimo di 30. Per il resto sanzione di 400 euro al titolare e multe per tutti i clienti fuori regola. «Bisogna far rispettare le regole, non possono esserci eccezioni», esclamano il sindaco Sergio Giordani e l’assessore al commercio Antonio Bressa.

Lunga serie di violazioni. Il locale di piazza De Gasperi, nello spiazzo su corso del Popolo, è da settimane al centro delle segnalazioni dei residenti, allarmati per i continui capannelli di clienti in barba alle misure di contenimento contro il virus. E più volte sono arrivati i blitz di polizia, carabinieri e polizia locale (l’ultimo proprio ieri).

Proprio gli agenti della municipale però hanno scoperto una ventina di violazioni amministrative, quelle che possono portare alla chiusura. All’esterno sono state trovate persone non residenti a Padova, all’interno non era rispettata la regola del distanziamento e c’erano clienti senza mascherina quando invece è obbligatoria assieme ai guanti. Si tratta di violazioni reiterate e accertate in diverse occasioni. Un comportamento che farà scattare la chiusura, che dovrà però essere decisa dagli uffici della Regione.

Nessuna eccezione è ammessa. «La nostra polizia locale sta facendo un grande lavoro di controllo: ha svolto oltre 1.200 verifiche e le sanzioni si contano sulle dita di una mano. I padovani si stanno comportando bene, ma ci sono delle eccezioni che vanno punite», è il commento del sindaco Sergio Giordani.

Il dossier piazza De Gasperi era sulla sua scrivania da diversi giorni: «Più volte si era creata una situazione che non andava bene e a maggior ragione in presenza di un’emergenza sanitaria non ci possono essere sconti», prosegue il primo cittadino che però respinge polemiche legate al fatto che quello colpito fosse un locale etnico: «Padova è una città che non discrimina mai. Diritti e doveri sono per tutti, e tutti li devono rispettare».

Un principio ribadito dall’assessore al commercio Antonio Bressa: «Quando si tratta di far rispettare le regole non ci sono eccezioni. È una questione di salute ma anche di rispetto che dobbiamo a tutti coloro che invece queste regole le stanne applicando alla lettera. Per questo è doveroso fermare chi invece non sta per nulla contribuendo a questa che è una battaglia di tutti». —

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