“Chrono follia”, a Padova il ritrovo degli amanti delle lancette

L’ottava edizione di ha richiamato oltre 300 espositori. Gli organizzatori: «È nato per gioco, ora siamo al limite dalla capienza. È passione, non moda»

Flavio Centamore
Il grande salone dell’hotel Four Points by Sheraton allestito per la manifestazione
Il grande salone dell’hotel Four Points by Sheraton allestito per la manifestazione

C’è un motivo se, nell’epoca in cui ogni tasca custodisce uno smartphone pronto a dirci l’ora, migliaia di persone continuano ad alzarsi all’alba per raggiungere una sala d’albergo e stringere tra le mani un oggetto che, tecnicamente, non serve più.

È il motivo che ha reso l’ottava edizione di «Chrono Follia» un piccolo rito laico del collezionismo: la ricerca di qualcosa che va oltre il tempo, oltre il quadrante e oltre la meccanica. È il richiamo dell’unicità.

Nella sala Petrarca del Four Points by Sheraton, già dalle prime ore del mattino si è vista una folla che aveva poco a che fare con le mode dei tiktoker e molto, invece, con la cultura dell’orologeria vissuta, studiata e rispettata.

Pezzi da pochi euro e esemplari da oltre diecimila, gioielli storici, cinturini, strumenti, accessori: un mondo in cui non conta il prezzo, ma il racconto inciso nella cassa o nel fondello. Qui, appassionati da tutta Italia (e non solo) si sono messi in viaggio per cercare un’occasione, arricchire la propria collezione o semplicemente respirare quel profumo di officine antiche, di maestria e ingegno.

«Chrono Follia», nata nel 2023 quasi per scherzo, oggi richiama oltre 300 espositori e un pubblico che cresce a ogni edizione. Un risultato che va ben oltre le aspettative dei fondatori, Dennis Quaglio, Gennaro Marcone e l’amico Raffaele Furini, anima visionaria del gruppo.

A raccontarne la nascita è proprio Dennis Quaglio, che ricorda con affetto quel pomeriggio d’estate in cui tutto è iniziato: «Noi siamo degli appassionati di orologi che abbiamo voluto riportare in auge un evento che si era interrotto da qualche tempo. Eravamo in un bar a Rovigo, stavamo parlando della nostra passione e Raffaele, che chiamiamo il nostro presidente, disse che gli sarebbe piaciuto rifare almeno un evento, anche solo una volta nella vita. Ci siamo guardati e abbiamo deciso di provarci. Da lì siamo arrivati all’ottava edizione».

Un percorso sorprendente, fatto di crescita e di un’idea precisa: rimettere al centro la cultura dell’orologio, in un momento storico in cui il vintage rischiava di diventare un oggetto dimenticato. «Negli ultimi anni la voglia di avvicinarsi agli orologi vintage è un po’ scemata – continua Quaglio – perché è mancata la cultura dell’orologio. Chi compra un orologio oggi non lo fa certo per vedere l’ora. Si apprezza la passione, la storia, ciò che c’è dietro. La nostra idea era proprio avvicinare nuove persone e mettere in contatto gli appassionati in un luogo accogliente, con tanta eterogeneità: dall’orologio da 10 euro a quello più costoso».

Ed è proprio questa ricchezza che trasforma «Chrono Follia» da semplice mostra-scambio a luogo d’incontri, racconti e scoperte. «È nato tutto per scherzo – conclude Gennaro Marcone – e al primo evento avevamo una cinquantina di espositori. Oggi superiamo i 300: siamo al limite della capienza. Qui arrivano anche espositori dalla Danimarca. Questo dimostra l’interesse verso un luogo dove ogni storia può trovare spazio e ogni appassionato può crescere, anche partendo da un orologino comprato al mercatino».

Un’edizione che è stata resa possibile anche grazie al sostegno di Heron Air, gestore dell’aeroporto Allegri, e che già guarda al prossimo appuntamento fissato a marzo 2026, magari anche in una location più spaziosa per accogliere sempre più appassionati ed espositori.

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