Padova, città allo specchio
In 650 scatti di Sandonnini il ritratto della gente vera

Ritratto di gruppo, uno dei mille scatti effettuati da Stefano Sandonnini (sotto)
C'è un libro che vuole riassumere una città: ma la città vera, la sua gente, le persone che ne respirano l'aria e ne percorrono le strade. Le persone che magari si vedono tra loro: insomma, la città viva. L'ha messo insieme il fotografo Stefano Sandonnini, ex rugbysta di successo nel Petrarca, poi fotografo prestato alla moda, ma che a quel rutilante mondo alla fine ha preferito la sua Padova. Fatta, appunto, di persone, di volti. Un fotografo che mette la Padova viva dentro le pagine, senza palazzi, senza chiese, né strade né panorami. Una Padova quindi di questo tempo, fermato nella vita e nell'età di uomini e donne: un libro che ferma negli scatti anche un momento della storia. E' intitolato Patavinus e oggi pomeriggio, alle 18, verrà presentato alla libreria Feltrinelli, ovviamente a Padova. Sarà un piccolo-grande evento cittadino, perché quelle pagine contengono la realizzazione di uno stato d'animo, di una voglia di conoscere che ha animato Sandonnini fin dal primo formarsi dell'idea: «Quest'idea è nata dal desiderio di rapportarmi con la gente di tutti i giorni». Basta modelle supertruccate, mondi stravolti dalla finzione, realtà manipolata per inventare il bello a tutti i costi. «Ho cercato volti comuni e particolari al tempo stesso, le individualità così come sono. E le ho trovate, in molti casi anche fotograficamente entusiasmanti». Ma proprio per sfuggire all'artefatto, Stefano sandonnini non ha voluto alcun effetto speciale. Un annuncio, il passaparola, un set approntato sotto le volte della Gran Guardia: chi voleva poteva presentarsi, tutto libero, tutto gratuito, tutto normale. Nessuno è stato rifiutato. E nessuna imposizione: i padovani che sono andati a farsi fotografare non hanno dovuto mettersi in pose consigliate, né cambiare vestito. Si sono fatti riprendere come volevano loro. Un tranquillo trionfo della personalità, un inno alla naturalezza. Mille scatti, mille persone diventate per ciò stesso personaggi, mille volti. Che sono diventate seicentocinquanta fotografie, visto che alcuni sono a coppie o in gruppo. Tutti sono stati pubblicati, senza ritocchi né censure. Tutti democraticamente con le stesse luci e lo stesso sfondo, un telo bianco. Compreso il sindaco Flavio Zanonato, che non poteva non esserci tra i "patavini" ma che è arrivato di corsa quasi all'ultimo momento ed è stato trattato come gli altri: anche nel libro, nessun privilegio, una foto in mezzo alle altre. Cittadino, prima che primo cittadino. E infatti questo è un libro di cittadini, il respiro vero della città. Patavinus è una condizione e non un'affermazione di orgoglio. Non per niente c'è anche chi è nato altrove, ma vive qui da una vita, magari restando tifoso della Roma fino al midollo. Alla porta aperta del fotografo sono venute mille persone accomunate dalla normalità: i "famosi" non sono arrivati, le élite nemmeno. Ma la nonna con i tre nipotini sì, e qualche coppia sorridente anche, e tipi suggestivi entrati anche loro nel normale affresco della città. Dice Sandonnini: «L'idea ha preso corpo dal punto di vista fotografico, ma mi è piaciuta anche come esperienza di vita. Per me la riscoperta di persone vere, con la loro disponibilità, il buon umore, l'interesse». Un po' di Padova allo specchio, insomma, un campione della popolazione che non è statistico: ma sono proprio loro, con i loro sguardi, se stessi trasportati sulla carta di un libro. Che ha visto la luce nella tipografia Chinchio (altro ex rugbysta), messo insieme con una grafica gradevolissima da Weronika Korzecwa, una ragazzza polacca che a settembre diventerà la signora Sandonnini. Il libro ha l'ambizione di piacere ai padovani, non solo quelli ritratti, e di diventare una strenna di Natale. E, fa sapere il fotografo, le mille persone ritratte possono chiedere la "loro" foto. Tutte le immagini sono infatti in vendita sul sito waresme.it: cliccando poi su artware si arriva al portfolio completo di Patavinus. Non si fermerà qui Sandonnini. Vista l'esperienza, vuole replicarla (Treviso e Venezia, in primis), così magari verrà fuori una collana. Ma se ne riparlerà in primavera.
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