Padova, diploma in 4 anni al linguistico Alighieri

PADOVA. Un liceo linguistico della durata di quattro anni invece dei classici cinque, per permettere agli studenti italiani, e in particolare padovani, di essere al passo con i colleghi degli altri Paesi europei. Un'innovazione che arriva per la prima volta in città e in particolare al liceo linguistico paritario Dante Alighieri di riviera Tito Livio, dopo l'ampliamento del decreto ministeriale emanato il 2 febbraio.
«L’ obiettivo principale è quello di preparare i nostri ragazzi ai futuri percorsi lavorativi o di studio, mettendoli nelle condizioni di diplomarsi con un anno di anticipo al pari degli altri studenti europei, senza rinunciare a nulla, in termini di conoscenze, competenze acquisite ed esperienze formative, perché possano competere con dignità e consapevolezza, realizzandosi professionalmente e personalmente», ha spiegato Enrico Pizzoli, direttore dell’istituto, che si è battuto per il liceo dei quattro anni e che spiega meglio il percorso: «Prevediamo lo svolgimento del programma quinquennale in quattro anni, garantendo agli studenti della sperimentazione la stessa preparazione dei colleghi. Per questo l’anno scolastico sarà più lungo (1 settembre- 30 giugno) e la settimana più intensa (lunedì-venerdì, con rientri pomeridiani). Sabato libero per permettere ai ragazzi di partecipare alle manifestazioni sportive».
Inoltre durante l’orario curricolare sarà prevista un’attività didattica con una metodologia innovativa basata sulla riorganizzazione dei moduli disciplinari, con momenti di approfondimento individuale. «Struttura portante e di riferimento dell’intera progettazione per quanto riguarda il liceo linguistico è la proposta dei contenuti del curricolo di studi italiano, con una attenzione particolare alle competenze in lingua inglese, in modo da garantire l’accesso a percorsi di studio internazionali». E così la scuola si è già attrezzata con mensa e sale studio. «Ci credevo e ci credo in questa sperimentazione per cui ho deciso di investire nella scuola per essere pronto a questa nuova opportunità che sarà una sfida sia gli insegnanti che per i ragazzi».
Alice Ferretti
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