Padova è città della salute: «La medicina del futuro sarà personalizzata»
Il primo panel del Festival di Salute in aula magna al Bo. Il sindaco Giordani: «Orgogliosi di chi fa ricerca». La metafora di un centro urbano come un organismo: bisogna prendersene cura

Prossima, predittiva e preventiva: la medicina di un futuro a noi vicino dovrà avere queste caratteristiche, per riuscire a rispondere, davvero e concretamente, alle esigenze evidenziate dalla complessità dell’attuale epoca storica.
È questa, in estrema sintesi, la suggestione che i relatori del Festival di Salute hanno condiviso con il pubblico, nel corso della prima delle quattro giornate dedicate ad uno dei temi centrali del dibattito pubblico.
Ad aprire l’incontro nell’aula magna del Bo è stato il sindaco Sergio Giordani: «Sono veramente contento che questo prestigioso appuntamento si svolga nuovamente a Padova, da secoli città simbolo della ricerca e della salute. Dall’Istituto nazionale di ricerca biomolecolare alla Città della Speranza, Padova è un centro nevralgico e punto di riferimento per la ricerca medica internazionale».
La città come organismo
A moderare il primo panel del Festival è stato Paolo Possamai, direttore editoriale di Nord Est Multimedia (gruppo che edita questo giornale, ndr), che ha richiamato l’attenzione dello scrittore Romolo Bugaro sulla metafora della città come organismo: «La città è identificabile come un corpo, la cui mente è tra gli elementi fondamentali – ha detto Bugaro – In questa città, si rileva spesso una discontinuità: abbiamo dei luoghi magnifici dove esprimere la cultura, vengono effettuate delle ristrutturazioni milionarie con investimenti importanti, ma poi questi luoghi non vivono. Tutto l’investimento va nella ristrutturazione degli spazi, ma spesso le iniziative culturali che vi vengono offerte non hanno riscontro. Forse, servirebbe investire meno nella struttura ma più nelle iniziative».
Altro tema toccato da Bugaro è stato quello dell’accoglienza: «Una città, esattamente come un organismo vivente, ha bisogno di una sorta di sistema immunitario. L’accoglienza, oggi, è un ambito centrale e una cosa assolutamente necessaria. Bisogna ammettere l’enorme difficoltà che questa accoglienza comporta per la popolazione e riconoscere come queste difficoltà si esprimano nelle fasce deboli. A mio avviso, dunque, bisogna partire dalla base, per ribaltare il prisma».
Elemento chiave per una medicina di prossimità, che sia davvero vicina ai cittadini, è il terzo settore, come ha sottolineato il presidente della Fondazione Cariparo, Gilberto Muraro: «La salute è uno dei temi centrali della Fondazione che ho l’onore di presiedere. Eroga 180 milioni di euro all’anno sul territorio. Per statuto deve perseguire lo sviluppo sostenibile, e la salute è un fattore fondamentale di quest’ambito. Abbiamo una città sempre più vecchia, con famiglie single, e c’è bisogno di vicinanza, assistenza e di un servizio personalizzato. Un ruolo centrale, in questo senso, lo svolge il volontariato, un fattore etico importante, che crea gentilezza e solidarietà ma che rappresenta anche un fattore economico, che permette di sopperire laddove gli enti pubblici e le amministrazioni faticano ad arrivare. La città si deve organizzare in termini di sussidiarietà. L’intervento del terzo settore, in una città che invecchia, è fondamentale».
Il tesoro di sanità e scuola
Il presidente del Centro nazionale di Terapia genica e farmaci a Rna, l’ex rettore Rosario Rizzuto, ha invitato il pubblico a guardare avanti: «La grande forza di questo Paese sono la sanità e la scuola, che sono buone e uguali per tutti – ha detto Rizzuto – Oggi la velocità della ricerca scientifica ci sta dicendo moltissimo sullo sviluppo delle malattie. Sappiamo che, in realtà, una determinata malattia può essere riferibile all’identità molecolare di ciascuno di noi e, in questo contesto, l’investimento in tecnologia è oggi indispensabile. La medicina di precisione si fonda sugli investimenti in nuove tecnologie. Investire significa, alla fine, riduzione di costi e deospedalizzazione».
Il direttore generale di Interporto Roberto Tosetto ha richiamato, poi, l’attenzione sulla necessità di salvaguardare il benessere delle persone nell’ambito lavorativo, tutelandole dal rischio di sviluppare patologie lavoro-correlate, mentre il delegato del sindaco al progetto Città Sane, Ivo Tiberio, ha ricordato la centralità della prevenzione e di un approccio olistico alla salute della collettività.
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