Padova, Giordani è in piedi: «Andiamo avanti»

Oggi gli ultimi esami, incontra gli amici e la sua volontà è chiara
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CERIMONIA 25 APRILE
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PADOVA. «Io ci sono». Sergio Giordani avrebbe confermato la sua volontà di andare avanti, di restare candidato sindaco. È determinato, forte come sempre. Ma anche attento a quelle che sono le indicazioni dei medici. Per cui niente è ancora deciso.

Sono queste le ore decisive. Quelle in cui i medici scioglieranno la prognosi e si capirà come sarà il decorso dopo l’attacco ischemico che ha colpito l’ex patron del Calcio Padova giovedì sera nel corso di un’iniziativa a Voltabarozzo.

In ogni caso, sono straordinari i miglioramenti che ha avuto, in appena 72 ore, il candidato sindaco di Pd e Area civica, che mercoledì compirà 64 anni. Tanto da stupire gli stessi medici. Ieri Giordani si è alzato in piedi ed è tornato a camminare. Accennando un sorriso, ha attraversato i corridoi della “Stroke unit”, al terzo piano del dipartimento di neuroscienza dell’azienda ospedaliera, accompagnato dalla moglie Lucia e dai figli Paola e Antonio.

Rapidi miglioramenti. Che la situazione sia ulteriormente migliorata lo conferma anche Stefano Bellon, il medico che la famiglia ha incaricato per tenere i rapporti con l’esterno. «Il paziente è in piedi e cammina. Si è anche fatto la doccia da solo. Ha ancora qualche difficoltà nel linguaggio ma riesce a parlare – spiega – È lucido, orientato, perfettamente in grado di capire cosa è accaduto e cosa deve affrontare».

Nessuno scoramento dunque, una scorza dura. Una forza di volontà che certamente aiuta la guarigione. «Ha la massima consapevolezza della situazione ed ha già dato la massima disponibilità e collaborazione nel percorso di riabilitazione, che inizierà prestissimo», prosegue Bellon.

Oggi è in programma una risonanza magnetica che sarà fondamentale per poter sciogliere la prognosi. Ma c’è un cauto ottimismo.

C’è da dire che fondamentale per un così rapido e completo recupero è stata la tempestività con cui Giordani è stato soccorso. «Voglio sottolineare la qualità degli operatori, medici e non, che sono intervenuti – sottolinea ancora Bellon – Un esempio di eccellenza della sanità padovana. Adesso andiamo avanti».

Incontri con gli amici. Ottimismo dunque, anche se tutto dipende dalle decisioni dei medici, che in questi casi hanno l’ultima parola. Proprio i medici, che hanno avuto in cura Giordani, ieri in mattinata avrebbero affrontato assieme al paziente e ai suoi familiari un momento di confronto sulle sue condizioni. E anche in questo incontro Giordani avrebbe confermato l’intenzione di tornare in campo, se i risultati degli ultimi esami dovessere essere positivi.

Nel pomeriggio poi, attorno alle 18, in Neurologia sono arrivati alcuni amici stretti e, pare su richiesta proprio di Giordani, anche il segretario del Pd Massimo Bettin e il candidato della sua lista civica Diego Bonavina. Una conversazione amichevole che deve restare privata, ma Giordani avrebbe già iniziato a chiedere aggiornamenti sulla situazione in città e su cosa è accaduto nei giorni seguenti il suo malore.

Il momento della decisione. Si avvicina dunque il momento della decisione. Con un quadro medico preciso davanti e con un percorso di guarigione ben stabilito, toccherà proprio a Sergio Giordani confermare la sua intenzione di proseguire la corsa a Palazzo Moroni.

Una decisione che, qualunque sia, avrà il sostegno dei suoi familiari. «Non farò nulla di diverso da ciò che vorrà – ha spiegato ieri la moglie Lucia Betto – Non potrei mai convivere con il rimorso di avergli impedito di realizzare ciò che desidera».

Tutte le opzioni sono aperte. Ma entro la prima mattina di sabato Giordani dovrà decidere se firmare o meno quel foglio vergato da un notaio intitolato: «accettazione di candidatura».

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