Padova, il ragioniere dei tatuaggi è diventato una star

Ha iniziato a Montà nel garage della nonna, ora partono dall’America per farsi disegnare la pelle da lui

MONTÀ. «Se me lo avessero detto quando ho cominciato, beh non avrei mai immaginato che un giorno sarei diventato un tatuatore di livello internazionale. E pensare che quando ho iniziato a fare tatuaggi mia madre voleva cacciarmi di casa e mia nonna non mi voleva più parlare… ». Matteo Nangeroni è cresciuto a Montà, ha 26 anni e un diploma di ragioneria raggiunto al Barbarigo in tasca: «Sì, avevo anche cominciato l’università, ma effettivamente il mio percorso poi è stato un altro», sorride.

Gli inizi. Il primo tatuaggio è stato a 15 anni: «Ma non avrei mai pensato che un giorno sarebbe diventato il mio mestiere», ammette. «Dopo le superiori ho cominciato a fare qualche lavoretto, ma quando ho trovato qualcosa di stabile ho detto di no e ho scelto la mia strada: ho comprato un kit da tatuatore, ho frequentato un corso di disegno e guardato i tutorial su youtube. Sono partito tatuando prima me stesso e poi alcuni conoscenti nel garage di mia nonna. Sì, lo so che sarebbe illegale e forse mia nonna non lo dovrebbe neanche sapere, ma in realtà tutti più o meno partono così».

La crescita. Un percorso quindi tutto in salita, scalato passo dopo passo: «Ho iniziato lavorando nei weekend per un altro tatuatore, ma presto la gente cominciava a chiedere più di me che di lui, si è ingelosito e mi ha cacciato. Ma ormai mi ero fatto un giro di clienti e soprattutto avevo trovato uno stile tutto mio che gli altri non avevano: una combinazione di figure geometriche, puntinismo e surrealismo che mi ha permesso di farmi conoscere anche fuori dall’Italia. Ho viaggiato a Stoccolma, Londra, Berlino, Amsterdam, Barcellona, New York e molti altri posti: faccio circa un viaggio al mese e vengo ospitato dagli studi delle città dove prendo appuntamenti con i clienti. Ho fatto da tatuatore “resident” nove mesi a Stoccolma, ora sono tornato a Padova da agosto e lavoro con lo studio “Saint Anthony” in via Beato Pellegrino».

I clienti. «I miei clienti sono metà italiani e metà stranieri che partono per farsi tatuare da me, ce ne sono addirittura alcuni arrivati dagli Stati Uniti e dall’Australia. Posso dire di dare anche una mano al turismo di Padova...» scherza. «A New York ho collaborato con lo studio “Bang Bang Tattoo”, il migliore al mondo, dove vanno a tatuarsi star come Rihanna e Justin Bieber. In Italia ho tatuato il cantante Lorenzo Fragola, mi ha contattato lui direttamente su Instagram».

Instagram. «È fondamentale per me: il 90 per cento dei clienti mi scrive lì. Essendo il social media delle immagini è perfetto per far vedere i propri lavori». Nangeroni infatti ha sul web un seguito enorme: su Instagram oltre 73 mila seguaci, una media di 6 mila “mi piace” a foto e i suoi lavori vengono pubblicati da pagine di tatuaggi di tutto il mondo con anche 4 milioni di fans. «Ma lo faccio per passione, non per la fama» specifica.

Il costo. Tatuaggi che però ovviamente hanno il loro costo: si va dai 50 ai 200 euro per quelli di media grandezza, fino a 2.000 o 3.000 euro per tatuarsi tutto un braccio o una schiena. «Non dico i miei prezzi, però indicativamente sono in media con gli altri».

Moda in crescita. Una realtà - quella dei tatuaggi - che sta crescendo enormemente, passando da essere un fenomeno underground e di ribellione ad una normalità abbastanza comune: solo a Padova infatti sono stimati almeno 50 studi, oltre alle centinaia di tatuatori che lavorano in casa. «In Italia c’è ancora il pregiudizio di collegare un tatuaggio all’essere uno sbandato o un drogato» racconta. «Per fortuna questa idea sta un po’ cambiando e mia nonna, infatti, dopo un po’ è tornata a parlarmi, anche se alle sue amiche ancora non racconta cosa faccio. Mia madre? Dal volermi cacciare di casa è passata al farsi tatuare da me: è stata una bella soddisfazione anche questa».




 

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