Padova, in città crescono piccoli boschi

Sopralluogo ad Altichiero del sindaco e della Gallani con gli operatori di Etifor. Già seimila piantine in terra «E stanno tutte bene»

PADOVA. Non fa rumore, un albero che cresce. E non lo fanno neppure gli oltre seimila - tra alberi e arbusti - piantati nell’ultimo anno in città con il progetto Padova O2 che trasformerà in boschi urbani otto aree verdi che prima non avevano nessuna funzione. Centinaia di padovani e qualche azienda più sensibile ai temi dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici hanno creduto nell’iniziativa e hanno comprato, finanziato o regalato un albero attraverso la piattaforma WowNature. E fin dal giorno della sua piantumazione ne possono seguire la crescita.

Ma dopo il lockdown e dopo un’altra estate di imprevedibili variazioni meteorologiche - dal super caldo alle piogge esagerate di qualche settimana fa - era lecito chiedersi come se la passano gli alberelli. La risposta è arrivata ieri direttamente da Etifor, spin-off dell’Università e partner del Comune in questo ambizioso piano del verde che punta (almeno) al traguardo dei 10 mila alberi.

«Le piantine stanno bene, hanno un’altezza quasi doppia rispetto a quando sono state piantate e sono sane, con rarissime eccezioni», ha raccontato in diretta Facebook Lucio Brotto di Etifor, mostrando le immagini del bosco Monticano di Altichiero dove crescono 2.200 alberi e arbusti piantati a febbraio. Ieri gli operatori della coop Giotto hanno tagliato l’erba, eliminato le infestanti e si sono presi cura del bosco che verrà, sotto gli occhi soddisfatti del sindaco Sergio Giordani e dell’assessore al Verde Chiara Gallani.

«Questo è un investimento per il futuro», ha detto il sindaco, «non si fa campagna elettorale con queste cose ma si cambia davvero una città». Infatti di boschi urbani l’amministrazione vorrebbe farne crescere anche di più: «Cerchiamo altre aree, certo», ha confermato l’assessore Gallani. «Ma c’è ancora spazio in qualcuna delle otto che abbiamo individuato in questa prima fase. Grazie a questo progetto, regalare un albero sta diventando un gesto di cui beneficia tutta la collettività».

Ogni ettaro di alberi, si “mangia” le emissioni inquinanti di duecento auto. Ci vuole dunque tanto verde e servirà pazienza. «Ma i benefici ci sono già», ha assicurato Brotto. «E gli alberelli, messi in terra da piccoli, cresceranno più resistenti di quelli che vengono piantate già grandi. Così anche gli eventi estremi a cui ci stiamo abituando faranno meno paura». —


 

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