Padova, in vendita l'ex cinema a luci rosse Cristallo

PADOVA. L’ultimo ex cinema a luci rosse della città, assieme al Ducale di via Facciolati, ossia il Cristallo di via Palestro 4, angolo via Volturno, è stato messo in vendita. L’attuale proprietario, il trevigiano Luciano Benedetti, chiede agli eventuali acquirenti, 2, 5 milioni di euro. Il Ducale aprì 40 anni fa.
Quando c’erano Altino e Mignon. Per un lungo periodo, in pratica quando erano aperti anche il Supercinema, il Quirinetta, l’Altino, il Mignon e l’Arcobaleno (all’Arcella), sono stati proiettati sempre film normali. È diventato un cinema hard nel momento in cui, con il passare degli anni, i film a luci rosse, tra cui quelli con Cicciolina, Moana Pozzi e John Holmes, hanno vissuto una lunga stagione di boom sia in Italia che all’estero. Ma anche alla stagione del porno dopo l’apice è toccata la discesa con l’avvento delle video-cassette e dei dvd e il titolare è stato costretto ad abbassare il sipario cinque anni fa. Da allora, sino ad alcuni mesi fa, la vecchia sala cinematografica, che una volta aveva ben 700 posti tra platea e soppalco, è stata data in affitto a terzi per feste private ed eventi di tutti i tipi.
Chiesa evangelica. Per alcuni mesi è stata presa in affitto anche da una chiesa evangelica cittadina. Ma anche tale utilizzo è arrivato al capolinea per mancanza di interesse e, quindi è giunta la decisione di vendere l’immobile a un imprenditore che voglia farne un supermercato o un piccolo centro commerciale con una serie di negozi all’interno anche perché il cuore della città, ossia Piazza Duomo, dista quindici minuti a piedi. «Attraverso il mio fiduciario a Padova, Costantino Squeo, ho tentato di ristrutturarlo da solo con un mio finanziamento, ma ho trovato dalla burocrazia un valanga di ostacoli» spiega Luciano Benedetti. «Tra i tanti progetti che avevo c’era anche quello di farne un ritrovo socio-culturale sia per i giovani che per gli anziani con un ampio parcheggio che avrei voluto realizzare nei pressi delle mura. Ma sia il Comune che la Sovrintendenza hanno detto no. Eppure il Cristallo resta pur sempre uno spazio che appartiene alla storia dei locali pubblici della città». —
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