Un padovano su tre non riesce a pagare il finanziamento. Rata media: 313 euro
L’allarme lanciato dall’associazione Difesa consumatori: se non sono indispensabili evitate di contrarre debiti. Assieme a Venezia, Padova è la provincia che ha il numero più alto di indebitati

L’indebitamento dei padovani è in aumento e un terzo di coloro che hanno un finanziamento in essere fa fatica o non ha più le possibilità di far fronte ai pagamenti richiesti. L’allarme arriva da Adico, l’Associazione Difesa Consumatori che, dati alla mano, delinea un quadro preoccupante del fenomeno.
I numeri in provincia di Padova descrivono una situazione decisamente complicata. Sono circa 460 mila i cittadini maggiorenni con un finanziamento in essere e rappresentano il 59,1% del totale, confermandosi la percentuale più elevata del Veneto, dopo quella di Venezia (59,7%).
L’importo medio dei finanziamenti è di 42.436 euro, con una rata media mensile di 313 euro. Una cifra, quest’ultima, di entità non secondaria, se si considera il caro bollette, il generale aumento dei costi e dell’inflazione che, secondo l’Istat, passerà dall’1 del 2024 all’1,6 nel corso del 2025.
A Padova, la distribuzione dei finanziamenti è ripartita per un 29,7% nei mutui, per un 44,3% in prestiti finalizzati e per un altro 26% in prestiti personali.
Ciò significa che, almeno in una parte del 70,3% delle persone che ottengono un finanziamento, la rata di 313 euro va a sommarsi all’affitto, alle utenze e alla spesa alimentare, diventando un onere difficile da affrontare.

Le altre province
Padova è seconda solo a Venezia, dove la percentuale di cittadini che hanno avuto accesso ad un prestito si attesta al 59,7%, per un importo di 41.310 euro e una rata media mensile di 311 euro. A seguire c’è Rovigo, con il 58,6%, 31.388 euro e rata media di 272 euro.
Quarto posto per Verona con il 58,4%, 40.778 euro e rata di 304 euro, mentre Treviso arriva al 56,1%, 40.354 euro e rata di 321 euro, per arrivare a Vicenza dove la percentuale di finanziamenti è al 54,5%, 38,779 euro e rata di 312, e finire con Belluno che registra un 45,9%, 32.625 euro e una rata media mensile di 310 euro.
Beni e consumi
I padovani si indebitano soprattutto per acquistare auto, moto, tv, elettrodomestici tramite prestiti finalizzati che, a volte, come accade con i concessionari, vengono di fatto imposti all’acquirente anche se questi sarebbe disponibile a pagare in contanti.
«Una pratica commerciale che contestiamo tempo – dice Carlo Garofolini, presidente di Adico -. Il vero problema, in questo contesto, riguarda gli imprevisti, veramente e propria spada di Damocle per tanti cittadini padovani. Il dentista, l’auto da sistemare, una improvvisa e urgente manutenzione all’interno dell’appartamento. Situazioni frequentissime che rischiano di sballare in modo anche rilevante i bilanci delle famiglie».
Il consiglio di Adico Dall’associazione parte un appello rivolto alla cittadinanza: indebitatevi il meno possibile. Dopo aver rilevato che un terzo dei padovani con finanziamento in essere non riesce a pagare le rate, Adico sottolinea la necessità di analizzare molto accuratamente la propria singola situazione prima di contrarre un prestito.
La rottamazione quater
«Questa difficoltà nel fronteggiare i pagamenti la vediamo soprattutto da quelli che hanno aderito alla rottamazione quater e che non sono riusciti a rispettare il crono programma dei pagamenti – prosegue Garofolini -. Assieme a Venezia, quella padovana è la provincia che conta più famiglie con finanziamenti attivi rispetto al resto del Veneto. L’abbassamento dei tassi ha favoriti, fra l’altro, un aumento della richiesta di prestiti rispetto al 2023, con un credito che possiamo calcolare attorno al 10 per cento. Come Adico, riproponiamo il nostro consiglio: indebitatevi il meno possibile e solo se strettamente necessario. Inutile condannarsi a una vita a rate per una tv più grande o un’auto più potente. Vediamo cosa succede in America, dove le famiglie vivono di rate mensili da onorare. Per quanto possibile, qui siamo ancora formichine e la cosa migliore è continuare a esserlo».
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