Padova, la rivoluzione dei trasporti: bus diretti verso 4 poli scolastici
Il vertice in Prefettura tra BusItalia e ufficio scolastico. Ecco come sarà riorganizzata la mobilità verso le scuole per la ripresta post-Covid a settembre

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PADOVA. Da settembre le principali linee extraurbane di BusItalia anziché andare direttamente al terminal in stazione fermeranno prima davanti ai quattro più grandi poli scolastici cittadini. Se fino allo scorso anno, infatti, gli studenti provenienti dai comuni della provincia o della cintura urbana raggiungevano la stazione e lì prendevano la navetta per la propria scuola, da settembre molti di loro potranno scendere direttamente davanti all’istituto. E al suono della campanella, visto che ci sarà un tavolo tra l’azienda dei trasporti, l’ufficio scolastico provinciale e i presidi degli istituti coinvolti per armonizzare orari e passaggi. «È un ragionamento fatto sulla situazione attuale, con l’occupazione al 100% dei mezzi. Confidiamo che la situazione non peggiori, altrimenti dovremo essere pronti a ricalibrare il servizio», spiega la delegata della Provincia Elisa Venturini.
I quattro poli. Quattro i poli individuati come i principali “attrattori” del traffico studentesco. Il primo è l’area di via Cave a Brusegana dove ci sono il liceo linguistico e istituto tecnico Scarcerle, l’agrario Duca degli Abruzzi e il convitto San Benedetto da Norcia. Poi la zona di via Facciolati dove ci sono l’istituto tecnico-commerciale Gramsci e lo scientifico Alvise Cornaro. Un polo scolastico c’è anche tra Arcella e Mortise con l’istituto tecnico-industriale Severi e lo scientifico Curiel. Infine la zona di via Manzoni dove ci sono il tecnico Marconi, il professionale Bernardi e il tecnico-industriale paritario Ferraris.
Riorganizzando il trasporto con passaggi mirati davanti alle scuole si semplifica la vita degli studenti e si evitano anche possibili assembramenti sotto le pensiline in stazione. Sia in arrivo ma soprattutto all’uscita di scuola. Ad oggi sono 43 le linee extraurbane che raggiungono il terminal delle corriere in stazione. BusItalia confrontandosi con le scuole, con la “benedizione” della Prefettura, dovranno decidere quali percorsi modificare. «Ci rivedremo alcune settimane prima del 14 settembre, per valutare la soluzione raggiunta», assicura Franceschelli, l’artefice di questa “rivoluzione copernicana” nel mondo dei trasporti scolastici.
Gli altri problemi. Ma il tavolo in Prefettura di giovedì scorso ha affrontato anche gli altri problemi della ripartenza della scuola. In primis quello degli spazi, anche se l’assessora Cristina Piva ha assicurato che, grazie anche alla collaborazione della Diocesi, tutte le situazioni critiche dovrebbero essere risolte. Resta una difficoltà sulla fascia 0-3 anni, cioè gli asili nido, per la quale si attendono indicazioni nazionali. Il timore espresso da numerosi presidi, però, è che a settembre possano mancare insegnanti e personale tecnico, perché molti di questi dal Meridione non tornerebbero in Veneto a lavorare.
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