Prima la crisi epilettica, poi il tumore: Manolo si spegne a 48 anni
Otto anni di malattia affrontati da Manolo Cazzadore, nato ad Anguillara e residente alla Guizza. Lavorava al Brico vicino al Centro Giotto

Per otto lunghi anni ha affrontato la malattia aggrappandosi a tutto ciò che di bello la vita poteva offrirgli. Manolo Cazzadore si è spento lunedì all’hospice della Mandria. Aveva 48 anni, era nato e cresciuto ad Anguillara, poi si era trasferito a Padova, alla Guizza, e aveva trovato lavoro al Brico accanto al Centro Giotto ma aveva sempre mantenuto un forte legame con il suo paese d’origine dove vivevano i genitori. Lascia la sorella maggiore Simonetta che in questi anni gli è sempre stata a fianco insieme ai numerosi amici.
Otto anni fa, dopo una crisi epilettica, a Manolo i medici diagnosticarono una aggressiva forma tumorale al cervello. «Da allora mio fratello», racconta Simonetta, «è stato seguito dagli specialisti dello Iov di Padova. Ed è grazie alla loro professionalità, alla loro preparazione e alla loro umanità, insieme ai risultati della ricerca in campo oncologico, che Manolo ha potuto vivere questi anni e lavorare fino a pochi mesi fa».
Cazzadore è stato sottoposto a cinque delicati interventi chirurgici e ha affrontato due emorragie: «Non ha mai smesso di lottare né perso la sua forza d’animo, si è sempre rialzato e amava la vita. Non ha mai perso il suo sorriso, era lui che infondeva coraggio a tutti noi, con il suo esempio».
I familiari, in questo momento di dolore, non dimenticano però chi in questi anni si è occupato di Manolo: «Vogliamo ringraziare il dottor Mario Caccese dello Iov e tutta la sua equipe per le attenzioni riservate a mio fratello, così come siamo grati al fisioterapista Fabio e al suo staff che quattro volte la settimana si prendevano cura di lui e gli permettevano di vivere la sua quotidianità».
Fino allo scorso gennaio Manolo ha continuato a lavorare al Brico, amava il suo lavoro e avrebbe voluto continuare. Anche i colleghi gli sono stati vicino in questo periodo non facile.
«Manolo aveva tanti interessi», continua Simonetta, «gli piaceva viaggiare e aveva girato il mondo. Amava cantare al karaoke ogni venerdì sera in un locale alla Guizza. Sono numerosi gli amici che gli sono stati accanto fino alla fine: Enzo, Sabino, Francesco, Claudio, Adele, Orlando e tanti altri che ringrazio uno ad uno per averlo aiutato ad essere felice.
Sono stati loro, lo scorso 17 luglio, a portarlo a Trieste, all’unico concerto in Italia di Robbie Williams, il suo cantante preferito. Poi era inseparabile dal suo cane Teseo, un affettuoso tibetan terrier entrato nella sua vita giusto otto anni fa».
All’inizio di agosto Manolo è stato ricoverato all’Oic della Mandria: «Anche qui abbiamo trovato degli angeli», conclude la sorella, «che ci hanno permesso di affrontare con serenità questa fase. Ora Manolo è dentro ad ogni soffio di vita che ci circonda».
Il funerale sarà celebrato venerdì alle 10. 30 nella chiesa di Anguillara, dove domani alle 20 si terrà il rosario. La famiglia ha chiesto che le eventuali offerte per i fiori vengano devolute allo Iov.
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