Padova, Mestre e Clermont: nasce il club delle città del Translohr

La proposta francese, che è arrivata in città con una delegazione guidata dal sindaco. Lorenzoni accetta: "Così avremo più forza contrattuale con Alstom"
BARSOTTI - INCIDENTE TRAM
BARSOTTI - INCIDENTE TRAM
PADOVA. Padova, Clermont-Ferrand, Mestre, Medellin e, in futuro, anche Parigi. Le città del Translohr fanno “massa critica” per gestire i rapporti con Alstom. Il sindaco di Clermont, la città che ha preso l’iniziativa, lo chiama un «Club des utilisateurs du tram Translohr», spiega Olivier Bianchi che fa sapere ai suoi concittadini d’oltralpe di avere come priorità la «sostenibilità» (che è in francese è pérennisation) della loro linea A.
 
Per Padova l’obiettivo è diverso. E cioè realizzare anche la seconda linea di tram, quella che dalla stazione porta a Voltabarozzo e per la quale c’è un finanziamento statale di 56 milioni di euro. Per questo il vicesindaco Arturo Lorenzoni, che ha condotto l’incontro di ieri mattina in sala giunta, lo chiama «gruppo di acquisto comune», che consentirà di gestire con maggiore forza «le relazioni con il fornitore di tecnologia». Che tradotto vuol dire Alstom, il grande gruppo francese che ha in animo di unirsi con un altro colosso, i tedeschi di Siemens Mobility. E che però ha annunciato di voler mettere fuori produzione il Translohr. 
 
«Clermont è in una situazione simile a Padova ed è interessata a garantire la funzionalità della loro linea almeno fino al 2035 – sottolinea Lorenzoni – Per la nostra seconda linea vuol dire avere una vita di almeno 25 anni». 
 
«Abbiamo concordato di realizzare in tempi molto rapidi un consorzio di acquisto, per gestire insieme i rapporti con Alstom – prosegue Lorenzoni – Faremo massa e nel momento in cui ci sarà da acquistare delle nuove macchine avremo un altro peso nei confronti del fornitore. Questo rafforza la nostra posizione contrattuale». 
 
Lorenzoni: "Saremo più forti nei rapporti con Alstom"

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