E’ morto Giorgio Fornasiero, avvocato e assessore: fu volto della Dc a Padova
Aveva 82 anni. Nella sua carriera numerosi gli incarichi pubblici. L’amico Scuttari: «Sapeva intercettare i fenomeni in anticipo»

A 82 anni si è spento nella tarda mattinata di domenica scorsa Giorgio Fornasiero, avvocato padovano noto per gli incarichi professionali e politici di grande rilievo ricoperti in città, nel Veneto e a livello nazionale.
Riferimento della Democrazia Cristiana, esponente della corrente dorotea, negli anni Ottanta assessore comunale al patrimonio e al commercio con i sindaci Ettore Bentsik e Guido Montesi, Fornasiero è stato anche presidente dell’allora comitato di gestione dell’Usl 16 e nel 2000, dell’Esu, l’ente regionale per il diritto allo studio universitario.
«Era un uomo di grande educazione e cultura, di altri tempi, ma con una spiccata attenzione e visione al futuro, qualità per cui veniva spesso interpellato da molti, anche informalmente». A ricordarlo, in virtù della stima e amicizia che li legava, è Alberto Scuttari, attuale direttore generale dell’Università.
I due si sono conosciuti proprio nei corridoi dell’Esu padovano. «Io ero un giovane direttore generale quando lui venne eletto presidente dell’ente e scelse di confermarmi. La nostra conoscenza ebbe quindi inizio nella fase matura della sua vita.
Antonio Bisaglia, esponente della seconda generazione democristiana, scherzando diceva di lui che fosse un amico faticoso, ma da tenere vicino.
Lavorandoci insieme ho imparato il ragionamento giuridico», dice Scuttari, che lo ha visto l’ultima volta venerdì, nella sua casa in piazza Capitaniato.
Bellunese di origine, Fornasiero era figlio di un comandante generale della Guardia forestale. «Ha girato parecchio nella sua prima infanzia, dai racconti so che negli anni della gioventù conobbe Mario Draghi negli Stati Uniti e ci rimase sempre in contatto.
A Padova si laureò in Giurisprudenza e insegnò Diritto penale dell’economia», ricostruisce l’amico che, tra i ruoli di maggior prestigio di Fornasiero, ricorda quello di avvocato generale della Regione Veneto nei primi anni Settanta nonché della Coldiretti regionale.
«Giorgio è stato inoltre tra i patrocinatori del processo Telekom Serbia, una delle pagine più delicate dei rapporti fra politica e impresa – nota Scuttari – Quando era già da tempo terminata la sua carriera politica e fu nominato presidente dell’Esu dal consiglio regionale, ottenne i voti sia della maggioranza che dell’opposizione».
Sulle vicende giudiziarie che lo coinvolsero più di recente (con la condanna definitiva nel caso Arpav), Scuttari non entra nel merito: «Disavventure che gli sono costate molto a livello personale ma che non gli hanno tolto la stima delle persone che lo conoscevano. In quella vicenda ha assunto tutto su di sé», chiosa.
«Voleva molto bene a Padova, frequentava le piazze di cui amava i commercianti e artigiani, e dov’è stato presidente del Rotary – aggiunge – Era un fine politico e sapeva cogliere i particolari delle cose che accadono, riuscendo a intercettare i fenomeni in anticipo». I funerali si terranno giovedì, ore 11, nel Duomo di Padova.
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