Padova, nel quartiere dell'Arcella gli stranieri sono il 32%

In aumento il numero dei non italiani che fissano la residenza nel quartiere Nord  I titolari di imprese sono 2.519: il primato spetta a nigeriani (590) e cinesi (539)

PADOVA. Arcella sempre più multietinca. Sono quasi duemila gli stranieri che nel corso nel 2017 hanno preso 590)la residenza a Padova e, per la maggior parte, hanno preso casa all’Arcella. Andando ad analizzare la divisione degli stranieri residenti a Padova, infatti, la parte del leone continua (e con numeri più importanti) a farla il quartiere Nord. La popolazione straniera, infatti, è passata dal 31,71% (sul totale dei residenti all’Arcella) del 2016 al 32,02%. Il dato è aggiornato al 31 dicembre 2017. In pratica nell’area nord della città – formata dai rioni Prima Arcella, Borgomagno, San Lorenzo, San Carlo, San Filippo Neri, San Bellino, Santissima Trinità, San Gregorio Barbarigo e Pontevigodarzere (40.000 abitanti) – sono andati ad abitare altri 300 stranieri nel corso del 2017. In pratica all’Arcella un residente su tre è straniero.

Naturalmente la statistica non tiene conto degli irregolari e di tutti quelli, tra cui primeggiano i rumeni ed i moldavi, che vivono un po’ nei rispettivi paesi e un po’ a Padova. La percentuale degli stranieri negli altri quartieri è molto più bassa. Est (Stanga e Ponte di Brenta) la presenza è al 18,03% sul totale dei residenti del quartiere; Sud-Est (Camin e dintorni) 16,68%; Ovest (Chiesanuova e Brusegana), 14,55%; Centro 10,27% anche se la zona meno multietnica è il quartiere Sud-Ovest (8,39%).Insomma solo all’Arcella su tre residenti uno è straniero.

La media sull’intero territorio comunale è di 15,95%. Nel 2005 (ossia 13 anni fa) era ferma all’8,6 per cento. A fine 2017 le donne erano 17.802, mentre i maschi 15.753.

Un altro aspetto rilevante per il tessuto locale è quello legato alle imprese (di tutti i tipi) guidate da titolari stranieri. In totale sono 2.519 e di queste 590 sono guidate da titolari nigeriani, 539 cinesi, 360 rumeni, 122 moldavi.

Risulta evidente il peso della componente straniera come argine all’invecchiamento della città. L’età media sale sì da 45,71 a 46,7: quindi la città diventa sempre più vecchia e se non ci fossero gli stranieri il dato sarebbe più alto. Stesso discorso per quanto riguarda il tasso di natalità che in pochi anni, è sceso da 8,31 a 6,83 per cento.

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