Plateatici, rivoluzione al Tar: iter più facile in tutto il centro di Padova
Il locale Vicoli di corso Umberto I: «È stato superato il veto della Soprintendenza». Adesso possibile una procedura semplificata per tavolini e sedie dei locali

«È una sentenza storica, una vittoria doppia, nostra e del Comune», dice Lucia Mattarolo, 36 anni, direttrice del ristorante “Vicoli”, a due passi da Prato della Valle.
Il locale potrà allestire ancora tavoli e sedie sul suolo pubblico, in corso Umberto I. La Soprintendenza gli aveva negato l’autorizzazione. Ieri mattina, 12 maggio, è arrivata la sentenza positiva del Tar. Ora, assieme a loro, potranno ottenere l’autorizzazione anche altri locali.
La ricostruzione dei fatti
La società Kb srl nel 2020 compra il locale “Vicoli” in corso Umberto I. «Abbiamo ristrutturato e aperto nel 2021 quando tutti chiudevano» racconta la direttrice, moglie del titolare. «Abbiamo ereditato le concessioni della vecchia gestione, quindi anche la possibilità di avere 48 tavoli in strada, molto importanti per la visibilità del locale. Per due anni abbiamo potuto utilizzare il plateatico, poi basta».
L’anno scorso, infatti, arriva al ristorante la comunicazione da parte della Soprintendenza: «Tavoli e sedie lì non possono starci, ledono il valore estetico e storico dell’area. Togliete tutto». «Ci siamo quindi rivolti subito al Comune che ha respinto la richiesta sulla base dei pareri negativi delle Belle Arti». «Abbiamo le mani legate», è la risposta dell’amministrazione.
«Lo scorso aprile abbiamo deciso di ricorrere al Tar contro Comune e Soprintendenza» continua la direttrice. La richiesta dei proprietari del ristorante, che ha già dei tavoli sotto il portico, era di un “plateatico leggero” cioè senza pedane fisse «da allestire la mattina alle 10 e togliere verso le 23».
La sentenza al Tar
È la prima sentenza a livello nazionale che si pronuncia sull’applicazione del decreto Sviluppo ai plateatici. «Il Tar ha riconosciuto che per i plateatici leggeri non vale il Codice dei beni storici e culturali – spiega l’avvocato Emiliano Troi – Il Comune deve chiedere il parere solo per le zone che abbiano carattere archeologico o monumentale di eccezionale valore».
«È una sentenza significativa che comporta una semplificazione per gli esercenti del centro – spiega l’assessore Antonio Bressa – Possiamo rilasciare il plateatico di “Vicoli” anche lungo la strada e per il resto chiederemo l’autorizzazione della Soprintendenza solo di fronte al caso in cui i plateatici si trovino ad essere prospicienti a siti di eccezionale valore storico artistico».
«Abbiamo già chiesto un appuntamento alle Belle Arti – conclude Bressa – L’obiettivo è definire un elenco delle posizioni che rimangono dentro l’area di sua competenza. Per tutti gli altri l’iter sarà più facile».
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