Padova, riapre la Feltrinelli: 15 clienti alla volta e all’ingresso gel per tutti

PADOVA.
«Riaprire le porte ai clienti, dopo tanto tempo, per noi è stata un’emozione». Brillano, sopra la mascherina, gli occhi chiari di Simone Meggio, direttore della Feltrinelli di Padova, che ieri è finalmente tornata a riaprire le porte al pubblico.

Dopo la lunga attesa
Un momento atteso da molti, che già prima dell’apertura erano in fila per la riapertura. «La risposta è stata ottima fin da subito», continua Meggio, «i clienti sono arrivati con entusiasmo ringraziandoci per questo servizio che torniamo finalmente ad offrire dal vivo». Per garantire la sicurezza è stato adottato un preciso protocollo: possono entrare non più di 15 persone per volta (per legge il tetto sarebbe più alto, ma l’azienda ha preferito essere cauta) e tutti sono tenuti a indossare mascherina e guanti. Per chi li dimentica, i guanti si possono chiedere al “controllore” all’ingresso, che invita tutti anche all’utilizzo del gel igienizzante (c’è un dispenser a disposizione). All’interno del negozio è stata predisposta un’ampia segnaletica (sia orizzontale che verticale) per ricordare agli ospiti l’importanza di mantenere le distanze di sicurezza, le casse sono state dotate di un pannello in plexiglass e anche lì le linee sul pavimento indicano dove attendere nel rispetto della normativa. «In più», specifica Meggio, «tutti i dipendenti sono stati forniti dall’azienda di specifici dispositivi di protezione individuale: è stato fatto davvero un grande sforzo, che i clienti stanno ripagando con il loro entusiasmo».

Durante la chiusura
Nelle ultime settimane i libri sono stati tra le merci che si potevano consegnare a domicilio: sono nate anche delle reti a livello nazionale per organizzare la consegna gratuita, in modo da non lasciare a digiuno nessun lettore. Le vendite online, in questo settore, sono andate abbastanza bene e in particolare per quanto riguarda il gruppo Feltrinelli si segnala che i libri più gettonati sono stati quelli per l’infanzia, di Psicologia e “self help”. Fra i più venduti c’è poi Spillover di David Quammen, pubblicato nel 2012 ma che ora, grazie all’attualità del tema che tratta, sta vivendo il suo periodo d’oro.

I primi tra gli scaffali
Ieri, tra i tanti che si sono precipitati in libreria, in prima linea c’erano le mamme con passeggino al seguito. «La gran parte dei libri che ho comprato online erano per Sveva», racconta Chiara, mamma di una bimba di un anno e mezzo, «la reclusione per i bambini è molto pesante e in qualche modo bisogna tenerli impegnati». Anche la signora Emanuela è mamma, ma essendolo da più tempo non si ferma al reparto per l’infanzia. «A mia figlia piacciono tanto i gatti», spiega, «così sto cercando per lei dei racconti a tema. E intanto guardo un po’ anche per me: in casa avevo una buona riserva, ma ora che posso approfitto per cercare qualcosa di nuovo».
È arrivato già con le idee molto chiare, invece, Sabino Di Filippo, intento nella ricerca del premio Strega “M. Il figlio del secolo”. «Non ordino libri online e non riesco a leggere su supporti diversi dalla carta», confessa, «io sono fatto così. Quindi sono davvero contento della riapertura e ho subito colto l’occasione per venire ad acquistare un libro. Gli ebook non fanno proprio per me, ma penso sia una forma di predisposizione: mia moglie è molto più tecnologica».
Profumo di carta
Anche Anna, giovane divoratrice di romanzi, ammette di aver sentito moltissimo la mancanza delle librerie “fisiche”. «Non ho disdegnato diversi ordini online», ammette, «ma il piacere di poter venire qui è tutta un’altra cosa. Sono arrivata già con un’idea precisa sul libro che vorrei comprare, ma già che ci sono approfitto anche per guardarmi intorno». —
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