Padova, rubata scatolina da 500 mila € in tre a giudizio per ricettazione

PADOVA. “Arte in ostaggio”, così i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale definiscono le opere trafugate di cui vanno a caccia. La fantasia corre a ladri internazionali che vivono tra le grandi capitali del mondo e l’alta società. Al contrario i trafficanti che maneggiano quei beni potrebbero avere il volto invisibile del vicino della porta accanto, quello di una persona qualunque destinata a passare inosservata, o quasi, ma pronta a comprare e a vendere dalle piccole alle grandi creazioni artistiche rubate ai musei e destinate al mercato clandestino. Un mercato che, nel mondo, fattura ogni anno oltre 9 miliardi di euro. Creazioni anche piccole ma di valore, come un porta-tabacco in oro del tipo gold silverware denominato musical snuff box pronta per essere venduta in un’asta di Sotheby’s a Londra. La scatolina – valutata dai collezionisti tra i 300 mila e i 500 mila euro – era sparita il 24 novembre 2002 dal Museo statale dell’orologeria e dello smalto di Ginevra in route de Malagnou 15. Solo 14 anni e tre mesi più tardi era riapparsa nel Padovano, nella villetta di Nicola Meneghello, 53 enne, residente a Vigonza in via Treviso.
Un regalo costoso
«Ho acquistato la scatolina per fare un regalo a mia moglie», aveva tentato di giustificarsi davanti ai carabinieri del Nucleo tutela nel febbraio 2017 quando i militari piombarono a casa sua per una perquisizione. Sarà, ma non è stato granché creduto. Il prezzo pagato? 20 mila euro versati in contanti.
A processo
Ora Meneghello finirà a processo il 7 aprile 2020 davanti al tribunale di Padova per rispondere di concorso in ricettazione. Con altri due padovani: Bruno Toffanello, 83 anni di Cittadella, residente in via dell’Indipendenza, che avrebbe comprato quel bottino da ignoti, e un altro signore un po’ agée, Mario Dal Pozzo, 85enne residente in un appartamento a Cadoneghe in via Guido Franco, che avrebbe fatto da collegamento tra Meneghello e Toffanello in cambio (per sua ammissione) di una percentuale di 300 euro. Al processo, come testimone, ci sarà il direttore del museo svizzero, Jean Yves Marin.
Sotheby’s
Meneghello aveva già contattato un delegato di Sotheby’s Italia consegnandogli pure un catalogo (già finito nella sede londinese della casa d’asta) dove era pubblicata la scatolina. Insomma oltre al pezzo, anche la documentazione per confermare il valore di quell’opera che, da anni, era ricercatissima e segnalata alle forze dell’ordine specializzate nella caccia a opere d’arte. La casa d’asta ha pienamente collaborato. —
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