Padova, Scoppia l’emergenza buche, al Comune 450 segnalazioni. In azione quattro squadre

Asfalti sgretolati, piste ciclabili piene di insidie per effetto delle piogge prolungate. L’assessore Micalizzi: «Risolto l’80 per cento dei casi, gli altri entro pochi giorni»
Cristiano Cadoni
Le buche nell'asfalto in città
Le buche nell'asfalto in città

Asfalti a pezzi, buche in mezzo alle strade e alle piste ciclabili, trappole per le auto ma ancora di più per bici e scooter. Le piogge delle ultime settimane hanno lasciato il segno su una città già sfregiata dai rattoppi freschi dei cantieri appena chiusi e dei lavori in corso. Un’emergenza tira l’altra per il settore Lavori pubblici del Comune, chiamato a correre da una parte all’altra di Padova per rispondere alle lamentele dei cittadini.

Le segnalazioni si contano a centinaia, gli interventi di rattoppo faticano a tenere il passo anche se il primo bilancio è buono. La vicenda ha inevitabilmente anche un risvolto politico, perché le buche nelle strade sono sempre un test di efficienza per l’amministrazione comunale. Sui social si diffonde l’hashtag #padovagruviera, a Palazzo Moroni è arrivato il messaggio e l’assessore Andrea Micalizzi sta mettendo in campo tutte le forze disponibili.

Un primo bilancio 

Nell’ultima settimana, cioè da quando la pioggia incessante ha prodotto i suoi effetti sul fondo delle strade, le segnalazioni di buche più e meno pericolose sono state circa 450. Ce ne sono in moltissime strade, non occorre cercarle, semmai il problema è schivarle per salvare ruote e semiassi. Perché alcune, dove l’asfalto si è sbriciolato, sono davvero profonde. «L’80 per cento delle richieste di intervento è stato evaso», spiega l’assessore Micalizzi, che ieri mattina ha aggiornato il bilancio con gli uffici.

«Le altre contiamo di risolverle entro la fine della settimana. Ci arrivano segnalazioni dai cittadini, in prevalenza, ma anche l’Ufficio relazioni con il pubblico ne sta raccogliendo. E poi abbiamo le segnalazioni “interne”, quelle che arrivano dalla polizia locale e dai tecnici dei lavori pubblici che girano per la città». Per rispondere a tutti, il settore ha messo in campo tre o, in alcuni momenti, anche quattro squadre la mattina. E altre due sono in giro ogni pomeriggio. Un camioncino carico di asfalto pronto-uso, un paio di operai e via con i rattoppi. Che non richiedono tempi lunghissimi, ma hanno comunque un impatto sulla circolazione.

Niente di nuovo

Il test, per l’amministrazione, si misura tutto sulla velocità di risposta alle segnalazioni. Bisogna tappare le buche prima che qualcuno si faccia male. Per il resto, il fenomeno dell’erosione degli asfalti non è nuovo. Quando piove così tanto, succede quasi sempre.

«È l’effetto della corrosione dell’acqua sul fondo stradale destabilizzato dalle gelate invernali», spiega ancora Micalizzi. «Per questo diventano importanti le segnalazioni dei cittadini e voglio ringraziare fin d’ora tutti quelli che ci stanno mandando una richiesta di intervento. In questa fase sono importantissimi, ci aiutano a orientarci sulla mappa degli interventi. Anche io e i tecnici siamo spesso fuori per fare sopralluoghi e capire dove c’è urgenza di intervenire». Micalizzi, che di esperienza sul campo ne ha, sa bene che sulle strade non si scherza: «Averle in ordine significa in primo luogo sicurezza stradale ed eliminazione delle barriere architettoniche», prosegue. «Poi c’è anche una questione di decoro».

La polemica

L’ex assessore leghista Alain Luciani da giorni è fra i promotori della protesta sui social. «Mai a mia memoria le buche sono state così numerose», sostiene. «Il manto stradale è un colabrodo. Da Mortise alla Madonna incoronata, dal Bassanello all’Arcella la sicurezza degli utenti della strada è messa a repentaglio. Mi chiedo cosa aspettino a Palazzo Moroni ad asfaltare. L’ultimo intervento è stato, guarda caso, prima della scorse elezioni. I padovani devono aspettare altri tre anni prima di vedere gli operai al lavoro? La verità è che questa amministrazione manca di pianificazione. Quando ero assessore avevo istituito il numero WhatsApp per le segnalazioni. Un servizio che però Giordani e la sua giunta non hanno voluto mantenere, sostituendo il Pronto intervento ai cittadini, il Pic, con il Pronto intervento Manutenzioni, il Pim, che grava sugli uffici comunali, già oberati da molti compiti. E poi a questa amministrazione manca un assessore alle Manutenzioni. Il vice sindaco che è anche assessore ai lavori pubblici ha troppe deleghe. È evidente che non riesca a seguire anche le manutenzioni, le strade piene di buche lo dimostrano».

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