Padova. Semina il panico in ospedale, ex pugile bloccato con l’uso del taser

PADOVA. Non c’era altro modo che sparargli con il taser per riportarlo alla calma, tanto quel giovane era agitato e aggressivo. E questo nonostante fosse all’interno dell’ospedale. Solo successivamente si è capito perchè fosse tanto difficile bloccarlo: era stato un pugile. Il parapiglia era iniziato all’alba di ieri con l’uomo, ospite del Torresino, che aveva creato scompiglio tra i presenti. Si era deciso di procedere con il ricovero in ospedale tanto le condizioni del nigeriano 26 enne erano alterate. Ma qui la situazione non è migliorata, anzi. Medici e infermieri del reparto di Psichiatria non riuscivano a bloccarlo e iniziare la cura prevista in questi casi, visto che era stato deciso un trattamento sanitario obbligatorio per cercare di riportarlo alla calma.
Crisi psicotica
L’africano era in crisi psicotica dalle 5 del mattino, così hanno diagnosticato i medici in ospedale. Inizialmente al Torresino era intervenuta anche l’ambulanza. Il paziente andava posto in sedazione al più presto, era molto agitato. Ma i sanitari non ce l’hanno fatta e hanno chiamato la polizia temendo anche per l’incolumità loro e di altri pazienti. Gli agenti delle Volanti lo hanno colpito con il taser: la scarica elettrica lo ha bloccato e di conseguenza è stato possibile farlo stendere in un letto. Solo a quel punto i medici hanno potuto sedarlo per poi procedere alla cura.
Pluripregiudicato
Il nigeriano è un pluripregiudicato e ha accumulato otto denunce nell’ultimo anno per resistenza a pubblico ufficiale e false attestazioni. Una nuova denuncia arriverà questa volta visto che gli agenti avevano provato a bloccarlo senza usare la forza. Anche se, in questo caso, le sue condizioni di salute non erano buone.
Ospedale, prima volta
Il taser era già stato usato in passato in città, ma sarebbe la prima volta che viene utilizzato in ospedale. È un’arma che genera scariche in grado di stordire o immobilizzare la vittima. Sebbene sia definita come non letale, può risultare potenzialmente pericolosa in soggetti predisposti, come ad esempio chi soffre di disturbi cardiaci. La scarica elettrica in particolari condizioni può infatti compromettere il funzionamento del cuore. Quando viene azionato, il taser proietta due piccoli dardi con traiettorie non parallele in modo da aumentare la distanza tra i due, dato che l’efficacia aumenta quanto più i dardi sono distanti. I dardi sono collegati tramite dei fili elettrici al resto del dispositivo, il quale produce una scarica ad alta tensione e bassa intensità di corrente, rilasciata in brevissimi impulsi. Entrambi i dardi devono colpire il bersaglio ma non è necessario che attraversino i vestiti, inoltre è possibile toccare il soggetto colpito senza subire l’effetto del taser perché l’elettricità passa solo per il percorso più breve che unisce i due dardi. Per qualche giorno lo straniero rimarrà in ospedale per proseguire la cura a cui è stato immediatamente sottoposto. —
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