La polizia sgombera l’ex studentato Meneghetti occupato dagli attivisti del Pedro
L’operazione dalla prima mattina di martedì 4 novembre, l’edificio in via Sant’Eufemia era stato occupato il giorno precedente. I proprietari avevano sporto denuncia, 21 giovani identificati. Il sottosegretario Ostellari: La libertà di pensiero non giustifica l’illegalità»

Dalle ore 7 di martedì 4 novembre la polizia di Padova ha proceduto allo sgombero dell'ex studentato Meneghetti in via Sant’Eufemia, occupato da lunedì 3 dagli attivisti appartenenti al Centro sociale Pedro.
Sul posto gli agenti della Questura, della Digos, del II Reparto Mobile di Padova, della Polizia Scientifica e Unità cinofila, coadiuvati dai Vigili del Fuoco, su disposizione del Questore Marco Odorisio. Il provvedimento è stato emesso per la restituzione dello stabile alla proprietà e anche per la sicurezza degli occupanti, visto che il complesso è stato chiuso per problemi di stabilità dal 2014.
Una ventina di attivisti aveva tranciato la catena che assicurava il cancello dello stabile e aveva occupato l'ex casa della studentessa Lina Meneghetti, di proprietà dell'Università di Padova in comodato gratuito all'Esu, esponendo all'esterno due striscioni.
Nel pomeriggio di lunedì 3 novembre era stata stata formalizzata la denuncia per invasione di terreni ed edifici, con la richiesta di ritorno in possesso da parte della proprietà per rimuovere le situazioni di pericolo.
Una volta entrati nello stabile, gli agenti hanno identificato 21 giovani occupanti che saranno denunciati e sono stati fatti uscire dall'immobile. La proprietà ha fatto intervenire una squadra di operai per la messa in sicurezza e chiusura del portone di ingresso.
In mattinata un presidio degli studenti davanti alla sede centrale del Bo.
Le reazioni
«Un grazie sincero alle forze dell'ordine per il tempestivo intervento e per la professionalità dimostrata durante lo sgombero dell'ex studentato Meneghetti di Padova. La legalità è il primo passo perché ogni bene pubblico possa tornare davvero alla comunità, nel rispetto delle regole e della sicurezza di tutti». Lo afferma, in una nota, la ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.
«Il Ministero dell'Università e della Ricerca», continua, «sta già finanziando il recupero dell'edificio con un investimento di oltre 9 milioni di euro: un impegno concreto per restituirlo, in sicurezza, a studentesse e studenti. A Padova, come in tutta Italia, stiamo lavorando per ampliare l'offerta di alloggi e spazi universitari. Perché il diritto allo studio non deve essere uno slogan, ma una realtà tangibile per chi ogni giorno costruisce il proprio futuro».
«Chi sceglie la via dell’occupazione e della forza non esercita un diritto, ma viola le regole
 della convivenza civile e mette a rischio se stesso e gli altri. La libertà di espressione è un
 diritto inviolabile, ma non può mai trasformarsi in abuso o prevaricazione», ha dichiarato
 il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, «La libertà di pensiero non giustifica
 l’illegalità. Lo Stato non arretra davanti a chi crede di potersi sostituire alle istituzioni o di
 imporsi con la forza, tranciando le catene dei cancelli. Le regole valgono per tutti e vanno
 rispettate. Ringrazio le forze dell’ordine impegnate per l’intervento rapido, impeccabile e
 rispettoso, che ha ripristinato l’ordine e la sicurezza senza alcun incidente».
  
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova








