Padova, studenti di Medicina e specializzandi in rivolta: «Follia il corso-lampo per i neoabilitati»

Dura presa di posizione contro la delibera regionale per l’assunzione di 500 non specialisti per Pronto soccorso e Medicina
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia, 29.05.2014.- P.zzo FerroFini, Regione Veneto. protesta dei Medici praticandi di Padova e Verona
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia, 29.05.2014.- P.zzo FerroFini, Regione Veneto. protesta dei Medici praticandi di Padova e Verona

PADOVA. Una follia da una parte, un’offesa dall’altra. Da qualunque punto di vista la si guardi, la scelta della Regione Veneto di assumere 500 medici neoabilitati cui riservare un corso-lampo di specializzazione, non fa che attirare su di sè pesanti critiche.

E dopo quelle già palesate da Università e Scuole di Medicina cui si sono aggiunte quelle degli ordini dei Medici, arrivano ora quelle di studenti e specializzandi. Che è di loro, della loro formazione e futura professione, in fondo, che si tratta.

I rappresentanti degli studenti dell’Università di Padova chiedono all’Ateneo una chiara presa di posizione rispetto alle delibere regionali che bocciano su tutta la linea.

pericoloso precedente. «La scelta della Regione Veneto di assumere 500 medici non specializzati è folle» stigmatizza Pietro Notarnicola, coordinatore di Studenti Per-Udu e rappresentante in Senato Accademico, «avrebbe conseguenze catastrofiche.

Non solo, infatti, l’intero servizio sanitario regionale sarebbe penalizzato in qualità, a discapito degli utenti che ne beneficiano, a questa scelta costituirebbe un pericoloso precedente, che andrebbe a istituire ulteriori figure professionali precarie, oltre a portare avanti quello che sembra un diabolico piano di ulteriore definanziamento».

Secondo il coordinatore Udu battere questa strada è una scorciatoia per gli enti che con uno sforzo economico dovrebbero garantire nel migliore dei modi il diritto alla salute.

«Affidare un percorso di specializzazione a una Fondazione dipendete della Regione è un affronto alle Università» attacca Notarnicola, «a cui è riconosciuta costituzionalmente la prerogativa della formazione medico-specialistica».

l’imbuto formativo. Gli studenti di Medicina del Bo bollano come offensiva la delibera regionale. «Una soluzione che è un offesa» sottolinea il rappresentante del corso Mimmo Brombin, «che viene proposta come unica soluzione alla carenza di medici, nascondendo un problema sistemico, ovvero la scarsità di borse di studio di specializzazione.

Da sempre come Unione degli Universitari denunciamo l’inaccettabile imbuto formativo: ogni anno ci sono meno borse di studio per le specializzazioni rispetto ai medici che si laureano.

Il governatore Zaia non può parlare dell’emergenza medici come di qualcosa sbucato all’improvviso.

La Lega è stata al Governo per anni e non si è mai interessata di potenziare e offrire un adeguato ricambio al Sistema sanitario nazionale».

presa di posizione. Virginia Libero, rappresentante in Senato Accademico di Studenti per-Udu, indica la soluzione: «Semplice e univoca» dice, «se la Regione vuole una Sanità di qualità e funzionante deve aumentare le borse di specializzazione, così come il Ministero.

E chiediamo alle Università di manifestare chiaramente la loro contrarietà alle delibere regionaliione, che le esautora dal loro ruolo di agenzie formative». 
 

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