Padova, le suore elisabettine lasciano il convento: diventerà uno studentato
La congregazione ha deciso di chiudere la sede all’Arcella vicino alla chiesa di Sant’Antonino. Le poche religiose che ci abitano verranno trasferite

Le suore elisabettine, che da circa un secolo vivono nella casa alloggio di viale Arcella, davanti all’ingresso del santuario di Sant’Antonio a Padova, vanno via. Attualmente il numero delle suore è arrivato a superare di poco le dieci unità e quindi i dirigenti della congregazione religiosa hanno deciso di chiudere la sede dell’Arcella e trasferire le poche suore rimaste in altre strutture gestite sempre dalle Elisabettine, che poi sono le stesse che mandano avanti, assieme ai volontari le Cucine Popolari di via Tommaseo.
La congregazione nata a Padova
La congregazione delle suore Francescane Elisabettine è stata fondata proprio a Padova nel 1828 (negli anni in cui in città comandavano gli austriaci) da suor Elisabetta Vendramini, dichiarata Beata dal papa Giovanni Paolo II.
La sede generalizia è sempre in città, in via Beato Pellegrino e hanno missioni permanenti anche in Egitto, Kenya, Argentina ed Ecuador.
Il 18 maggio mattina sono state due suore, avvicinate in viale Arcella, a confermare l’addio all’Arcella delle sorelle, che da sempre hanno avuto un punto di riferimento nella parrocchia limitrofa di Sant’Antonino, oggi guidata da padre Franco Odorizzi. «Dobbiamo lasciare le abitazioni attuali già nei prossimi mesi. A noi dispiace moltissimo. Stiamo così bene in viale Arcella, non lontano dalla fermata del tram e anche dalla stazione. Nei giorni passati siamo state ricevute anche dalla parrocchia locale ed è stato ufficializzato il nostro, definitivo, trasferimento».
Il quartiere
L’addio alle suore elisabettine è ormai noto in tutta la prima Arcella e tutti sono dispiaciuti della loro partenza. «Da sempre le suore elisabettine hanno fatto parte della vita quotidiana del quartiere», osserva Loris Gialain, titolare dell’omonima autoscuola. «Quasi tutte le suore hanno preso la patente da me. Proprio sabato mattina è venuta una delle suore con più anni per il rinnovo periodico. In tanti anni hanno rappresentato per tutti noi residenti non solo un esempio di religiosità cattolica, ma anche di moralità e di ponte d’integrazione nei confronti degli immigrati». Non è ancora ufficiale ma molto probabilmente la casa alloggio, ristrutturata e resa più bella non tanti anni fa, diventerà uno studentato. —
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