Padova, arrivano le tredicesime: 855 milioni ai cittadini ma l’inflazione frena la spesa
Sono in pagamento le tredicesime per 661 mila padovani tra lavoratori e pensionati: 855 milioni di euro in arrivo nell’economia locale. Padova guida per importi medi, ma rincari e inflazione rischiano di assorbire la spinta ai consumi natalizi

Arrivano per 661 mila padovani e sono il vero ossigeno natalizio, non distanti da un miliardo di euro. Loro sono le tredicesime, attese dal mondo degli adulti molto più di Babbo Natale e della Befana. Da oggi prendono il via i pagamenti alle Poste per i 237 mila pensionati. In totale sono 855 milioni netti nelle tasche dei padovani.
Un’iniezione di liquidità importante per l’economia locale, ma che quest’anno rischia di essere erosa dai rincari e dall’inflazione. Il calendario dei pagamenti è già definito: pensionati in prima fila, seguiti dai dipendenti pubblici e privati che riceveranno l’accredito entro Natale.
L’impatto economico sul territorio
L’arrivo delle tredicesime immette nell’economia padovana circa 855 milioni di euro netti, una cifra che in tempi migliori avrebbe significato una spinta decisiva ai consumi natalizi.
Per i 424 mila lavoratori dipendenti padovani, la tredicesima rappresenta un’entrata fondamentale per chiudere l’anno. La fatica dell’inflazione si fa sentire, i costi aumentano e quindi questa mensilità extra può consentire un minimo di serenità o la riduzione di qualche angoscia di troppo.
Padova sorride, Castelbrando piange
Che cosa dicono i dati? Padova città guida la classifica con ben 147.034 beneficiari tra lavoratori dipendenti e pensionati, e si distingue anche per l’importo medio più elevato: 2.112 euro lordi, che si traducono in 1.626 euro netti nelle tasche dei cittadini. Sta di fatto che la vita a Padova costa di più che in provincia. Alle spalle del capoluogo si posiziona Noventa Padovana, dove la tredicesima media raggiunge i 2.020 euro lordi. Completa il podio delle località più «ricche» Selvazzano, con una media di 1.999 euro lordi per beneficiario. Significativo il caso di Arquà Petrarca, piccolo borgo storico che può vantare tredicesime particolarmente generose (1.949 euro lordi in media), così come Baone (1.968 euro) e Limena (1.888 euro).
Dati che suggeriscono la presenza in questi comuni di una popolazione con redditi medio-alti. Sul versante opposto della classifica troviamo Castelbaldo che si conferma il comune con le tredicesime più basse dell’intera provincia, con una media di appena 1.324 euro lordi. Non va molto meglio a Piacenza d’Adige, dove l’importo medio si ferma a 1.338 euro lordi, seguito da Solesino con 1.410 euro e Masi con 1.431 euro. La Bassa, in generale, sconta una certa fatica. Complessivamente, i lavoratori dipendenti padovani riceveranno una tredicesima media di 1.798 euro lordi (1.385 netti), mentre i pensionati dovranno accontentarsi di 1.561 euro lordi (1.202 netti). La media provinciale si attesta così a 1.680 euro lordi, pari a 1.293 euro netti.
Il realismo dell’Adico
Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, l’associazione a difesa dei consumatori, non nasconde la preoccupazione: «L’inflazione svuota di fatto la tredicesima. Le famiglie padovane hanno sborsato circa 30 euro in più al mese per i prodotti alimentari rispetto al 2024, una batosta da 360 euro che già erode i benefici della mensilità aggiuntiva. «Secondo l’associazione, per due famiglie su tre gran parte della tredicesima è già impegnata in pagamenti vari, diretti e indiretti.
«Se da una parte la tredicesima è un’ancora di salvezza per molte famiglie, dall’altra non rappresenta più un incentivo per i consumi natalizi che darebbero una spinta all’economia stagnante», continua Garofolini. «Fra debiti da saldare, rate e rincari, crediamo che anche quest’anno il doppio stipendio e la doppia pensione non saranno utilizzati principalmente per regali o cenoni. Non c’è molto margine di manovra, ma senza questa mensilità in più, il Natale sarebbe decisamente peggiore».
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