Padova. Un ristorante stellato sbarcherà in Prato

PADOVA. Se la trattativa in corso tra la società immobiliare che ha realizzato la totale ristrutturazione di piazza Rabin, frontone su Prato della Valle compreso, e una nota azienda nel campo della ristorazione andrà in porto, tra pochi mesi nello spazio centrale in alto dell’avancorpo sarà inaugurato un ristorante con uno chef stellato. Cade così - ma d’altronde era prevedibile - l’ipotesi che nel frontone avrebbero trovato posto due ristoranti gestiti dai titolari di Kofler e di Spiller, che, in questo caso, si sarebbero messi assieme.
La notizia è filtrata ieri mattina negli ambienti alberghieri della città e, nel pomeriggio, è stata confermata dall’assessore alla cultura, Andrea Colasio: «È proprio così», osserva. «Non posso rivelare il nome del ristorante e dello chef per non compromettere la trattativa, ma confermo la notizia che circola in queste ore. Nello spazio più bello e panoramico del frontone dovrebbe essere inaugurato un ristorante di classe e di grande qualità, che dovrebbe attirare clienti in arrivo anche da fuori città e i numerosi turisti che vengono a visitare le bellezze della città, a cominciare, come vicinanza geografica, dall’Orto Botanico e dalla Basilica del Santo. La stessa società sarebbe intenzionata ad aprire un secondo ristorante sulla terrazza del lato nord dell’avancorpo. Spero vivamente che l’operazione si concluda già nelle prossime settimane perché avere in città un ristorante in una location così prestigiosa farebbe crescere ulteriormente l’immagine di Padova nel mondo».
Reazioni
Ma come reagiscono i ristoratori con attività in Prato della Valle e dintorni? «Altri due ristoranti nell’arco di poche centinaia di metri», sostiene Franco Filimbeni, contitolare dello Zairo. «Indubbiamente sono troppi, ma questa è la legge del libero mercato. L’importante è che noi gestori dobbiamo riuscire a garantire il tradizionale rapporto qualità-prezzo». Interviene nel dibattito anche il direttore dell’Appe: «L’apertura di due ristoranti all’interno dell’avancorpo ha una doppia lettura», dice Filippo Segato. «Da un lato è positivo che Padova stia diventando sempre più un polo d’attrazione per le società di ristorazione. Dall’altro, però, mettere vicino tanti ristoranti può anche causare un restringimento della clientela nei locali interessati».
Intanto, dopo l’apertura del supermercato Despar al piano terra e dei bagni pubblici su via Carducci, stanno andando avanti, a ritmo spedito, anche i lavori per l’apertura di una filiale della Banca Sella. L’istituto di credito, fondato in Piemonte, avrà anche un bancomat, che sarà utile anche ai tanti stranieri che parcheggiano l’auto nell’area posteriore gestita da Best in Parking (un euro all’ora), aperta anche di notte, con 500 posti auto disponibili.
Ex Vescovi
Intanto non trova una conferma definitiva l’imminente apertura, nei locali dell’ex torrefazione Vescovi in via Vicenza, a fianco del ristorante S’Aligusta, di una pizzeria fast food che fa parte della catena Pizzikotto, con sede centrale a Tavagnacco, in provincia di Udine e di un altro maxi-negozio del circuito Natura Sì. «Non mi risulta», dice un imprenditore che sta trattando con la famiglia Vescovi l’affitto dei locali per utilizzarli per un nuovo maxi-ristorante. «Poi tutto può succedere. L’ultima parola spetta ai proprietari dei muri». —
Felice Paduano
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