Padova. Wonder woman indossa il camice, murale per medici e infermiere davanti al Sant’Antonio

PADOVA. Un regalo emotivamente coinvolgente, dove ogni centimetro racconta esistenze individuali e una memoria collettiva durata 80 giorni. Alessio-b, street artist molto amato, ha scelto di omaggiare loro, gli eroi di questa battaglia che ha portato le trincee lungo le corsie degli ospedali: medici, infermieri, tecnici e personale sanitario impegnato da quasi tre mesi nella difficile lotta contro il Covid-19. A loro (e all’intera città) ha dedicato una sua opera murale di 2, 5 metri per 2, realizzata domenica al civico 88 di via Facciolati, di fronte all’ospedale Sant’Antonio. L’opera scelta, vien da sé, non è casuale: è una Wonder Woman con stetoscopio e mascherina, un’immagine evocativa e allo stesso tempo estremamente umana dei moderni Super Eroi, capaci di sforzi straordinari, che si sottopongono a turni di lavoro massacranti, mettendo a rischio la loro stessa vita per salvare i pazienti colpiti dalla terribile pandemia.
Persone normali, da sempre al fronte e oggi più che mai appaiono come angeli silenziosi. Alessio l’ha chiamata Real Heros ed è la stessa immagine che ha scelto perché fosse proiettata durante il lockdown per il progetto D-Sign of light dello street artist Andre Roulé; nonché messa all’asta e battuta a 1350 euro per la Terapia intensiva di via Giustiniani. Alessio ha così voluto lasciare traccia tangibile e visibile di questo lavoro pensato con il cuore e realizzato sull’onda di emozioni forti che hanno turbato l’animo di tutti.
Dietro c’è un secondo messaggio, quanto mai attuale: «L’opera è un omaggio a tutto il personale dell’Ospedale di Padova, che da più di tre mesi è in prima linea per proteggerci da questo virus» spiega Alessio, «ma vuole essere un tributo anche al grande senso di responsabilità dimostrato dalla cittadinanza durante la quarantena: teniamo duro ancora un po’, perché non è finita. Tutti abbiamo voglia di lasciarci alle spalle questi mesi pesanti, faticosi, per alcuni profondamente dolorosi e segnati dal lutto, ma dobbiamo dimostrarci resilienti». —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova