Paesaggi e giardini dei Ciardi, la pittura di famiglia

La pittura era un “affare di famiglia”, a Casa Ciardi, una delle una delle più affermate stirpi di artisti veneti operanti tra Otto e Novecento. A essa è dedicata una mostra, dal 13 febbraio al 23 giugno, a Palazzo Sarcinelli di Conegliano. In “I Ciardi. Paesaggi e giardini” una settantina di opere di Guglielmo, Beppe ed Emma ricostruiscono la loro produzione con un taglio originale, rilevando e confrontando peculiarità, convergenze e divergenze di questi protagonisti di una stagione d’arte felice.
Musei e collezioni
Nel percorso espositivo, al quale Palazzo Sarcinelli nel cuore di Conegliano offre le sue sale, dipinti provenienti da musei pubblici e collezioni private di Guglielmo Ciardi (Venezia, 1842-1917) e dei figli Beppe (Venezia, 1875-Quinto di Treviso, 1932) ed Emma (Venezia, 1879-1933), si susseguono per mettere in evidenza il loro particolare rapporto con la natura, in un percorso tematico che attraversa circa ottant’anni della scena artistica italiana ed europea.
Addio al genere
Guglielmo, è considerato unanimemente colui che porta la pratica dell’osservazione verista del paesaggio, soprattutto veneto, alla sua rappresentazione più matura e consapevole; Beppe introdusse, pur nella fedeltà alla poetica paterna, elementi nuovi fino a dar spazio a originali accenti simbolisti e di realismo sociale; Emma, infine, riscoprì la grande tradizione guardesca in un settecentesimo ironico e brioso. La loro pittura si affermò nelle Biennali veneziane fino agli anni Trenta. Abbandonata la scena di genere e mai veramente praticata quella di figura, la ricchezza della loro scelta a favore del paesaggio si misura nelle radicali novità che sanno introdurre: la luce in tutte le atmosfere, la natura nelle piante e nei campi, nelle masse montuose e nei corsi d’acqua. –
Marina Grasso
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