Pagati lavori mai fatti, l’indagine è chiusa

Nei guai gli ex sindaci di Polverara Bertipaglia e Rampin in merito all’intervento dell’Antico Mulino

POLVERARA. Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale e peculato. Sono le accuse che la procura muove a vario titolo a 6 persone, tra cui gli ex sindaci di Polverara, Sabrina Rampin (avvocato Emanuele Fragasso) e Olindo Bertipaglia (avvocato Katia Rossato). Con loro risultano indagati Eugenio Righetti di Legnaro, Nicola e Bruno Binotto, residenti a Piove Di Sacco e Sant’Angelo di Piove (tutti e tre difesi da Ernesto De Toni) e Riccardo Meneghel di Saonara (avvocato Rodolfo Romito). Si tratta dell’ennesimo guaio giudiziario che coinvolge gli ex amministratori. Meneghel, nella sua qualità di responsabile unico del procedimento (Rup) e Righetto quale direttore dei lavori di recupero e riqualificazione dell’Antico Mulino, devono rispondere di falsità ideologica assieme a Bertipaglia, Rampin e ai Binotto, titolari della ditta Edil 2000 al quale il Comune assegnava i lavori. A tutti viene contestato di aver redatto atti pubblici con i quali attestavano l’avvenuta realizzazione di opere, in realtà non eseguite dalla ditta Binotto. Tra questi: stati di avanzamento lavori, pagamenti, stato finale di lavori e pagamenti vari, il tutto tra novembre e dicembre 2012.Per la Rampin e i Binotto c’è la contestazione di peculato. Per il pm Sergio Dini, la Rampin all’epoca sindaco e assessore ai Lavori Pubblici pagava la ditta Edil 2000 dei Binotto per circa 272 mila euro, pur con la consapevolezza che qui soldi non gli spettavano o perlomeno non ancora, visto che i lavori non erano stati eseguiti. Ma allora perché tutta questa fretta di pagare? Emergerà in aula se i sei finiranno a processo. La tesi difensiva sembra miri a dimostrare che si trattò solo di un espediente per cercare di aggirare i vincoli del patto di stabilità, che altrimenti avrebbe impedito di completare le opere e non di un favore illecito alle ditte. Nel frattempo gli ex amministratori di Polverara sono a processo per altri due procedimenti, che sono stati riuniti lunedì scorso, legati a una serie di lavori pubblici pagati e non realizzati, o realizzati solo in parte per il Comune di Polverara. Ma anche per aver fatto pagare alla collettività lavori svolti in immobili di Bertipaglia. Sono accusati di peculato, abuso d'ufficio e falso ideologico in atti pubblici. Con loro sul banco degli imputati ci sono altri imprenditori. (c.bel.)

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