Palloncini e messaggi in cielo per Emma

Folla in chiesa a Teolo e grande commozione al funerale della bambina di Albignasego stroncata dalla leucemia
Di Alice Ferretti
BELLUCO FUNERALE BRESSEO
BELLUCO FUNERALE BRESSEO

TEOLO. Palloncini bianchi e arancioni, pennarelli colorati e messaggi liberati al cielo. Tantissima gente, immensa commozione e profonda gratitudine. Questo l’ultimo saluto a Emma Costa, la bimba di 5 anni, originaria di Albignasego, stroncata lunedì dalla leucemia. La chiesa di Santa Maria Madre di Bresseo/Treponti non è riuscita a contenere quanti hanno voluto dare l’ultimo saluto alla piccola. In tanti sono rimasti fuori dalla porta, ma fino alla fine hanno fatto sentire il loro calore alla famiglia Costa. Mamma Barbara Zago e papà Alberto durante la cerimonia erano distrutti dal dolore, nonostante trasparisse la loro grande fede in Dio. Una fede che li ha aiutati in questi due anni travagliati e che è stata colta da tutti i presenti, soprattutto nelle parole di Alberto che ha voluto ricordare durante la funzione la sua piccola: «Emma siamo onorati di averti avuta con noi, di aver avuto il privilegio di essere stati i tuoi genitori, anche se per un tempo davvero troppo breve», ha detto il papà dall’altare. «Aiutaci tu da lassù a superare questo triste momento».

A celebrare la messa don Sandro De Paoli, parroco di San Tommaso, ad Albignasego, che in questi ultimi mesi ha aperto le porte della chiesa alla famiglia di Emma e ha convocato ogni settimana gruppi di preghiera per lei. «Arrivando in chiesa all’altezza di Tencarola ho visto un fiocco rosa sulla porta di una casa e ho pensato: avremmo potuto metterlo anche qua, sul portone della chiesa, oggi», ha detto il parroco nella sua omelia. «Sì, perché quella che celebriamo oggi è una nascita. Una nascita che avviene nel regno dei cieli». E poi ha parlato , di come si vedeva in lei una speciale maturità: «Chi l’ha conosciuta non può non aver notato in lei una strana fretta di crescere. Come per la statura, Emma era avanti in tutto», ha detto Don Sandro. «Era un quadro dipinto troppo in fretta, ma comunque un capolavoro». Anche i fratelli di Alberto hanno ringraziato la piccola Emma: «Sei stata un dono per tutti noi. Eri sveglia, vivace, ti piaceva mettermi lo smalto colorato sulle unghie e farmi pettinare le tue bambole», ha ricordato emozionato lo zio. Prima del termine della funzione è stata poggiata sull’altare, come un’offerta, la lavagnetta di Emma, quella dove lei si divertiva a disegnare, e un cuoricino: «Un cuore per dire che il sangue malato di Emma ha guarito i nostri», ha detto un’amica di famiglia. Infine nel piazzale l’ultimo saluto con i palloncini liberati al cielo attorno alla piccola bara bianca.

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