Pamela racconta le serate L'ex fidanzato non parla

IN MANETTE Pamela Corretti di Padova e in alto Christian Rigoni di Veggiano
Un lavoro? Senz'altro un piacere. Anzi, un vero e proprio
divertissement
praticato da sempre all'insegna del sesso a due o tre, etero e bisex, e poi (perché no?) elevato a professione. E se un piacere fa pure fruttare qualche quattrino, che male c'è? Pamela Corretti, la ventisettenne capo-escort, ex commessa di un negozio di borse e valige del centro storico, non è stata parca di parole alle domande del gip Paola Cameran che, ieri, l'ha sentita a Palazzo di giustizia nell'ambito dell'interrogatorio di garanzia avvenuto dopo il clic di manette.
Clic di manette in seguito all'applicazione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, sollecitata dal pubblico ministero Federica Baccaglini, che sta indagando sul giro di squillo pubblicizzato con annunci sul sito eka bakeka.it. Dietro le sbarre pure l'ex fidanzato di Pamela, Christian Rigoni di Veggiano che, sempre ieri, si è avvalso della facoltà di non rispondere in assenza del suo legale di fiducia. Ben diverso l'atteggiamento di Pamela (difesa dall'avvvocato Andrea Frank) che non è stata restìa a parlare, fornendo le sue spiegazioni. Tutti e due sono accusati, a vario titolo, di favoreggiamento, reclutamento e sfruttamento della prostituzione. Da un anno e mezzo Pamela, per motivi personali, era rimasta senza lavoro. Così - almeno stando alla sua versione - visto che la necessità aguzza l'ingegno, ha pensato bene di «monetizzare» una passione, quella del sesso di gruppo anche con altre donne, le amiche del cuore con le quali era abituata a condividere serate in allegria e senza freni. Amiche con un lavoro (rispettivamente) da commessa a neanche mille euro al mese e da barista part-time a 600 euro. E allora, perché non trasformare quella passione per il sesso-hard in un mestiere? Christian, che aveva mantenuto buoni rapporti con l'ex, avrebbe garantito sulla loro sicurezza per evitare incontri a rischio. Ecco che, di volta in volta, Pamela organizzava seratine piccanti con cena in un elegante ristorante e dopo-cena con «festino» in camera da letto. E a disposizione del cliente... ben due ragazze molto affiatate tra loro. Il prezzo? Davvero a buon mercato: 250 euro per ogni rendez-vous spartiti fra le squillo (100 euro a testa) e il bodyguard, oppure regali griffati. Squillo che avevano il pieno consenso dei rispettivi fidanzati. Tra i clienti padovani, un architetto (sposato) che riceveva nel suo studio e un avvocato single.
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