Parà si laurea in un anno e mezzo: "Grazie al rigore militare"

MEGLIADINO SAN FIDENZIO. Il rigore militare ha fatto evidentemente la differenza. E, probabilmente, è valso anche un record.
Andrea Sturaro, ventiquattrenne di Megliadino San Fidenzio e residente a Montagnana, si è laureato venerdì mattina all’Università di Padova. Con una tesi sui “serious games” applicati all’addestramento militare, Sturaro si è laureato in Scienze e tecniche psicologiche con la votazione di 103/110.

Nulla di clamoroso, non fosse che per farlo il ventiquattrenne ha impiegato solamente un anno e dieci mesi. Senza altre lauree in tasca e sostenendo quasi tutti gli esami da non frequentante. «I responsabili di corso non riescono a dirmi con certezza se si tratti di un record assoluto per l’Ateneo, ma mi hanno fatto i complimenti perché è certamente un caso rarissimo» racconta con entusiasmo il neolaureato, che fine a due anni fa era un militare del Quarto Reggimento Alpini Paracadutisti di Montorio Veronese. «Dopo il diploma al liceo scientifico tecnologico ho firmato due anni nell’esercito e l’esperienza militare mi ha sicuramente formato» assicura Sturaro.
«Ho imparato a gestire il tempo e a organizzare gli impegni e penso che tutto questo abbia influito nel mio percorso accademico». Già alla prima sessione di esami il giovane ha capito che poteva alzare l’asticella dell’impegno: «Ho fatto tutti gli esami previsti e avanzavo del tempo, per cui ho preso accordi con i professori per anticipare i successivi. Alla fine mi sono ritrovato a sostenere una media di otto esami a sessione e a chiudere il percorso universitario in meno di due anni, dunque con quasi un anno e mezzo di anticipo rispetto alla media. Non è stato facile, sia perché ho dovuto affrontare i corsi da non frequentante, sia perché in certi periodi dell’anno ho dovuto far convivere lo studio con il tirocinio».
La costanza e i risultati gli sono valsi anche la borsa di studio “Mille e una lode”, incentivo economico per gli studenti più meritevoli dell’Ateneo patavino. Continua Sturaro: «Mi sono sentito quasi in dovere di accelerare i tempi. Arrivavo da due anni nell’esercito e in questo frangente i miei coetanei si erano laureati. Sentivo una sorta di ritardo che volevo colmare e in questo la formazione maturata nel mio Reggimento è stata preziosa. Ricordo ancora la frase che l’ex comandante, il colonnello Gianfranco Giuseppe Francescon, ci disse durante un’adunata: «In questo preciso momento, da qualche parte nel mondo qualcuno si sta allenando e tu no. Quando lo sfiderai, lui ti batterà. Quando starete perdendo tempo in cose inutili, ricordatevi di queste parole».
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