Paralizzato dopo la caduta In otto sotto indagine

L’infortunio era avvenuto tre anni fa alla “Italia Zuccheri” di Pontelongo Sono accusati di aver provocato lesioni gravissime: tra loro i vertici della società
Di Cristina Genesin

di Cristina Genesin

PONTELONGO

Stava montando alcuni macchinari nel reparto centrifughe dello zuccherificio di Pontelongo. Un imprevisto: uno dei manufatti si sposta, lui scivola e cade, battendo violentemente la schiena prima di finire in una buca. Da quel drammatico pomeriggio del 27 aprile 2009 Ion L., 54 anni, lavoratore di origine rumena con residenza a Ostiglia nel Mantovano e una famiglia da mantenere, vive seduto su una sedia a rotelle. Il pubblico ministero padovano Federica Baccaglini ha chiuso formalmente l’indagine sull’incidente e si prepara a sollecitare il processo nei confronti di otto persone, tra funzionari e dirigenti dello società Italia Zuccheri spa, due imprenditori e altrettanti dipendenti di una ditta impegnata nel cantiere. Si tratta del legale rappresentante di Italia Zuccheri spa Stefano Montanari, 56 anni di Bologna, e del direttore dello stabilimento Emanuele Cavallari, 61 anni di Boaso (Bologna) con Adriano Viola, 52 di Conselve (coordinatore per la sicurezza di Italia Zuccheri) e Alberto Artoni, 58, di Piove di Sacco (responsabile dei lavori sempre per Italia Zuccheri); del legale rappresentante della ditta Eurotecnica srl Massimo Gavioli, 63 anni di Pioggio Rusco (Mantova), con Francesco Licata, 39 anni di Ferrara (capocantiere per Eurotecnica) e Antonino Marano, 52 anni di Ferrara (coordinatore dei cantieri di Eurotecnica); e di Antonio Napolitano, 31 anni di Ostiglia, titolare di E.N. Montaggi. Tutti sono accusati di aver causato lesioni personali gravissime all’operaio, violando un’ampia serie di norme stabilite in materia di sicurezza, in particolare per quanto riguarda il cantiere e le attrezzature utilizzate. Tra i difensori, gli avvocati Andrea Frank, Antonella Basso, Pietro Gasparoli e Massimo Osler, oltre a Mauro Pacilio. La vittima, che al momento non ha ricevuto alcun risarcimento, è pronta a costituirsi parte civile tutelata dall’avvocato padovano Lucia Rupolo.

Ion L. era stato assunto da E.N. Montaggi appena pochi giorni prima, il 23 marzo. Tuttavia nel cantiere lavorava per conto di un’altra ditta, appunto Eurotecnica: quel giorno, con il collega Sergio G., stava spostando uno scambiatore di calore destinato a essere installato sopra un basamento. L’operaio aveva sollevato lo scambiatore con paranchi manuali, agganciati al solaio, manovrando il tutto grazie a catene collegate a cinghie in tessuto che - all’esame dei tecnici dello Spisal - hanno presentato un elevato grado di usura. Improvvisamente lo scambiatore ha cominciato a oscillare, Ion L. è stato colpito e scagliato a terra, risollevandosi di corsa per evitare di essere preso in pieno dall’apparecchio. Nella fuga è inciampato in una buca contenente una trave. Inappellabile il referto dei neurochirurghi: «Lesioni midollari irreversibili... Ion L. non riprenderà più l’uso degli arti inferiori».

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