Park multipiano in via Sarpi incontro Lorenzoni-investitori

Almeno 1200 posti auto, navette per portare padovani e turisti in pieno centro e un accesso diretto alla stazione. È il piano già promosso dal vicesindaco Arturo Lorenzoni per moltiplicare i parcheggi in via Sarpi, che potrebbe decollare nei prossimi giorni quando incontrerà i due gruppi di investitori interessati. Parliamo di imprenditori che hanno già concluso operazioni simili a Roma, ma vicini ad un team di esponenti veneti.
park multipiano
L’idea è quella di realizzare un parcheggio multipiano nella zona ovest della città, con i soldi dei privati e la sola concessione dell’area a carico del Comune. Un progetto che potrebbe ridimensionare quello alla Prandina. Ecco il pensiero conciso di Lorenzoni: «È alla stessa distanza dal centro dell’ex caserma di via Orsini».
L’area ex Canova è stata inserita nel piano delle dismissioni del Comune già ai tempi di Ivo Rossi e questo farebbe comodo a Lorenzoni perché si tratta di un terreno di 8 mila metri quadri a cui sono assegnati 38 mila metri cubi di volumetria. Sul tavolo del vicesindaco oggi c’è un progetto da 4 piani con 1000-1200 posti auto. Eventuali parcheggi in più potrebbero essere dati in concessione alle società di noleggio auto e furgoni, che oggi invece spesso lasciano i mezzi addirittura ai piedi delle Mura o sotto il cavalcavia Borgomagno. Parliamo però di cifre importanti, perché la stima sui costi fatta dall’amministrazione si aggira appena sotto i 10 milioni, ammortizzabili in circa 3 anni se l’idea dovesse essere vincente (i privati se lo ripagherebbero con i costi dei biglietti, che dovrebbero rimanere nella media di quelli della zona). Bisogna però rendere accattivante la struttura, ovvero funzionale e comoda per chi poi deciderà di adattarsi e muoversi a piedi, con le navette o i mezzi pubblici.
I MODELLI
Pur essendo ancora in una fase preliminare, Lorenzoni ha già individuato i modelli di parcheggi europei e internazionali a cui ispirarsi. Qualora dovesse sorgere un nuovo park nell’area ex Canova non dovrebbe quindi essere il solito (brutto) blocco di cemento, ma qualcosa di accattivante, di architettura moderna, in grado di attirare utenti e rivitalizzare la zona. Per questo i prototipi scelti dal vicesindaco sono capolavori di design come i parcheggi di Saint Luc in Belgio, di Leeds in Inghilterra o di Santa Monica in California. «Se dovesse chiudersi la trattativa saranno i proponenti a dirci come voglio farlo, ma è ovvio che a noi interessi anche abbellire l’area» garantisce Lorenzoni, che non esclude di inglobare nel progetto il park San Marco.
trattativa
L’interlocuzione con i soggetti proponenti procede», spiega il vicesindaco, «e nei prossimi giorni l’incontrerò per definire i vincoli entro i quali possono sviluppare il loro progetto. Da Rfi abbiamo comunque già ricevuto rassicurazioni in merito e non dovrebbero esserci problemi».
nodo prandinA
Oggi in quell’area, a due passi dalla stazione ferroviaria, c’è già un parcheggio gestito da Aps ma a raso e poco utilizzato. Il senso della proposta di Lorenzoni è quello di trovare un’area ad ovest per un park che sia a servizio sia delle ferrovie che del centro, collegandolo con delle navette gratuite sull’asse via Giotto, viale Europa e piazza Insurrezione. Resta il nodo Prandina. Questo parcheggio potrebbe smitizzare l’importanza dei posti auto in via Orsini, considerati indispensabili soprattutto dagli operatori economici della città: «Dall’incrocio tra via Dante e corso Milano la Prandina dista 950 metri, mentre il Sarpi 1200, quindi è solo percepito come lontano perché 250 metri di differenza non sono tanti. E comunque uno non esclude l’altro, ma è ovvio che sarebbe meno impattante per la mobilità cittadina e non ci sarebbe la necessità di scavare», chiude il vicesindaco. —
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